Secondo il professor Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di microbiologia dell’università di Padova, sarà fondamentale, in questa fase della pandemia, proteggere soprattutto i più fragili: “Il Sars-CoV-2 non è un’influenza – ha spiegato Crisanti a SkyTg24.it stamane – bisogna capire che siamo in una fase in cui occorre proteggere i fragili, perché se liberalizziamo tutto, come penso sia giusto, i fragili hanno più opportunità di infettarsi”. Secondo lo specialista sarebbe quindi necessario introdurre delle misure a tutela di queste persone: “Una possibilità, ad esempio, sarebbe quella di permettere ai fragili che lavorano di continuare a farlo a casa tramite lo smart working. Un’altra possibilità, sicuramente, è quella di fare la quarta dose”, però “se una persona è immunosoppressa di dosi gliene si può fare anche dieci, ma la protezione non la sviluppa. Quindi è chiaro che questa non può essere l’unica soluzione”.



Per individuare le persone più fragili si potrebbe ricorrere alle liste della Legge 104: “i fragili sono individuati, per esempio, attraverso la legge 104, perché tutti i parenti, di fatto, ne usufruiscono, e potrebbe essere che questi parenti o i badanti dei fragili abbiano accesso a dei buoni tampone in modo che non vadano a trovare infetti. Ci sono tantissime possibilità. Bisogna essere un po’ creativi su questa cosa perché altrimenti il risultato netto è che si abbasserà l’aspettativa di vita”.



CRISANTI FRA MASCHERINE AL CHIUSO E GREEN PASS: LE SUE PAROLE

Crisanti ha parlato anche dell’eliminazione delle mascherine al chiuso: “L’Italia è pronta? Credo di sì, penso che la maggior parte delle restrizioni debbano essere eliminate. In Inghilterra le persone vaccinate si sono infettate 2-3 volte ed hanno avuto una sintomatologia piuttosto lieve. Se queste persone – avverte però il medico – ipoteticamente, si infettassero tra 6/7 mesi avrebbero un problema, perché sarebbero molto meno protette”.

Chiusura dedicata al green pass, che secondo Crisanti dovrebbe ormai essere eliminato: “Credo che abbia esaurito la sua funzione, che è stata quelle di indurre le persone a vaccinarsi. In qualche modo ha rappresentato una limitazione delle libertà personali, che potevano essere riacquistate solo vaccinandosi”.