In occasione della puntata della trasmissione “In Onda” di ieri sera su La7 è intervenuto in collegamento video con lo studio dei conduttori Luca Telese e David Parenzo il professor Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova, il quale è tornato a parlare del Coronavirus, con un particolare riferimento al focolaio generatosi nelle ultime ore in Costa Smeralda e che ha coinvolto da vicino anche il “Billionaire” di Flavio Briatore, con quest’ultimo attualmente ricoverato in ospedale al “San Raffaele” di Milano (anche se è giallo sulle sue reali condizioni di salute). L’esperto, a tal proposito, ha dichiarato: “63 dipendenti su 90 sono positivi e questo ci dà l’idea di quanto si possa diffondere il virus. Il problema vero, però, sono tutti i clienti, perché avranno indubbiamente interagito tra di loro. A questo punto ciò che si può fare è chiedere a tutti i clienti che hanno frequentato il ‘Billionaire‘ di farsi avanti e sottoporsi a tampone. È la soluzione più facilmente percorribile”.



CRISANTI: “NUMERI DIVERSI DA QUELLI DEL LOCKDOWN”

Il professor Andrea Crisanti si è poi focalizzato sulla definizione di focolaio e sui dati statistici relativi all’Italia emersi in queste ultime settimane: “Un focolaio può essere ritenuto tale anche con molti meno casi. Riflettiamo sui numeri, non si può paragonare il numero dei contagiati di ora né con quello di aprile né con quello di fine febbraio, quando c’erano mille casi ed era proibito testare gli asintomatici. Erano tutte persone che stavano male”. Come ha sottolineato l’esperto, “oggi sappiamo che gli asintomatici rappresentano solamente la punta di un iceberg gigantesco e abbiamo messo in atto misure utili a consentire di testare tutti. Grazie a Dio abbiamo scoperto come fermare i focolai: probabilmente a febbraio i casi veri erano trentamila. Noi abbiamo fatto una lotta per mesi e mesi evidenziando il problema degli asintomatici, adesso li scoprono tutti quanti…”.



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