Secondo il professor Andrea Crisanti, stimato microbiologo dell’università di Padova, aprire lo scorso 26 aprile ci è costato troppo in vite umane nonostante i numeri siano in costante discesa: “In questo mese fantastico ci sono stati 7000 morti – le sue parole ai microfoni del programma di La7, Piazzapulita – ci avviamo a superare l’Inghilterra e a diventare il primo paese in Europa per mortalità. Faccio un ragionamento paradossale. Se anche non fosse successo nulla, sarebbe stato giusto togliere il freno alla funivia del Mottarone? Abbiamo preso un rischio inutile“.
Secondo Crisanti, quindi, bisognava pazientare ancora un po’ seguendo l’esempio inglese: “L’Inghilterra aveva indicato la strada da seguire: oggi ha 2-5 morti, noi ne abbiamo 70. Parliamo di un mese di grande successo, in questo periodo abbiamo avuto 7000 morti. Alla fine di questa epidemia voglio essere ricordato come una persona prudente, non ottimista o pessimista”. In merito ai vaccini anti covid, Crisanti si sofferma sui dubbi legati alla durate dell’immunizzazione, invocando i monodose: “La durata della protezione da vaccino avrà un impatto su tutto il sistema: un conto è se dura 9 mesi, un altro conto è se dura 18. Abbiamo bisogno poi di vaccini somministrabili con una sola dose”.
CRISANTI: “ORIGINE COVID? DIFFICILE SIA SCAPPATO DA LABORATORIO”
Si passa quindi a trattare l’argomento ‘origine del covid‘, molto gettonato in questi giorni dopo la richiesta del virologo Anthony Fauci di un’indagine approfondita: “E’ vero che i processi di editazione genetica hanno fatto progressi eccezionali – ha spiegato Crisanti, mostrandosi quindi scettico nei confronti dell’ipotesi che il covid sia scappato da un laboratorio – però se cambiamo un pezzo del Dna di un virus e come se mettessimo una pagina nuova in un libro del ‘500. Questo disallineamento si vedrebbe e in questo momento non è stata provata la presenza di una pagina nuova in un libro vecchio. Scappato da un laboratorio? Possibile, ma difficilmente dimostrabile”.