Ci aspetta un altro anno caratterizzato da restrizioni anti-covid e complicazioni varie. E’ questa la prospettiva dei maggiori scienziati del paese, fra cui il professore dell’università di Padova, Andrea Crisanti, secondo cui la situazione non dovrebbe migliorare se non entro la fine del 2021, anno iniziato tre giorni fa. Intervistato dai microfoni del Corriere della Sera, ha spiegato: “Senza intoppi sul vaccino, le mascherine le toglieremo il prossimo dicembre” e “fra un anno raggiungeremo l’immunità di gregge. In giugno forse la metà della popolazione sarà immune”.



Secondo Crisanti, la campagna vaccinale sta proseguendo a singhiozzo in Italia anche per via di alcuni problemi logistici: “Il vaccino della Pfizer – le parole del microbiologo – ha dei problemi logistici importanti per via della catena dell’ultrafreddo, che è difficile assicurare in maniera capillare sul territorio. L’Italia – ha aggiunto – ha poi puntato moltissimo su AstraZeneca che ha subito un rallentamento per errori di sperimentazione. In Germania evidentemente si sono attrezzati fin dall’inizio”.



CRISANTI: “PRIMI EFFETTI CON IL 50% DI POPOLAZIONE VACCINATA”

I primi effetti della vaccinazione anti covid si vedranno fra mesi, almeno quando un italiano su due avrà ricevuto il farmaco, “quando ci sarà più del 50% della popolazione immunizzata – ha spiegato Crisanti – e ci si avvierà così verso la soglia della cosiddetta immunità di gregge”. La data probabile è la prossima estate: “Penso che le cose cambieranno nel momento in cui supereremo quel 50%, direi non prima di giugno. E verso fine anno forse arriveremo all’immunità di gregge”. Con l’aumento dei vaccini e di conseguenza dell’immunità, la diffusione del virus dovrebbe abbassarsi: “Ma il sistema di sorveglianza deve essere sempre attivo. Se tutto funziona si potrà pensare a un graduale rilassamento delle misure di contenimento. Per ora abbiamo capito due cose: che le zone gialle non funzionano e che le rosse funzionano. Non sappiamo però se funzioneranno nel momento in cui riapriremo le scuole”. E a proposito delle scuole: “in questo caso forse varrà la pena di pensare alla vaccinazione dei ragazzi”.

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