La vaccinazione dei giovani pone un problema etico, ma d’altra parte è fondamentale. Lo afferma Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova. Ospite di “Otto e Mezzo” su La7, ha spiegato chiaramente la questione. «Il rapporto costi/benefici è a sfavore nei giovani, ma c’è un problema di carattere sociale, perché senza la vaccinazione dei giovani non si raggiunge l’immunità di gregge». Crisanti si è infervorato proprio sul tema dell’immunità di gregge: «Sono state dette un sacco di baggianate, come che avremmo raggiunto l’immunità di gregge in ogni caso». La verità pura e semplice, secondo l’esperto, è che i giovani siano stati vaccinati per questo motivo, ma con vaccini che erano rimasti in magazzino. «Per raggiungere ciò sono state disattese tutta una serie di indicazioni, mettendo in pericolo la salute delle persone e screditando il vaccino AstraZeneca che rimane sicuramente efficace e sicuro in tante circostanze», ha tuonato Crisanti. Dunque, ritiene che sia stato procurato «un danno abbastanza rilevante».



CRISANTI CONTRARIO ALLA VACCINAZIONE ETEROLOGA

Andrea Crisanti si è detto contrario alla vaccinazione eterologa, quindi alla seconda dose un vaccino diverso. «La vaccinazione eterologa è figlia di questo disastro, ma non ci sono dati. E senza dati, io non la farei. In linea teorica e da un punto di vista immunologico non dovrebbero esserci problemi, ma è una strada inesplorata. Imponiamo una vaccinazione senza nessun dato di nessun genere. Beato chi si prende una responsabilità del genere». La soluzione per lui è un’altra per chi ha già ricevuto la prima dose AstraZeneca: «Io consiglierei loro di fare il saggio anticorpale e se è alto di rifare poi la vaccinazione ad ottobre e novembre». Sollecitato dal giornalista Alessandro Sallusti sul fatto che stia dando un parere diverso rispetto a quello del Comitato tecnico scientifico, creando così confusione, Crisanti si è allora difeso. «Non si possono dare vaccini e medicine senza trial che lo giustifichino, altrimenti qualsiasi cosa va bene. Siccome l’ha garantito il collega del Cts, si può fare? Ci sono regole e procedimenti che vanno rispettati. Chi garantisce è Aifa o Ema. Non ci sono dati a supporto di questa cosa».



CRISANTI SULLA MORTE DELLA 18ENNE

Andrea Crisanti a “Otto e Mezzo” è entrato nel merito della morte del 18enne, Camilla Canepa, dopo la vaccinazione con AstraZeneca. «È un incidente di percorso che non aiuterà la reputazione del vaccino, non aiuterà a incoraggiare le persone a fare AstraZeneca, anche quelli sopra i 60 anni». Sono due i motivi per i quali si è verificato: «Primo perché sono state disattese quelle che erano le indicazioni originali del Cts e cioè che AstraZeneca doveva essere fatto preferibilmente solo alle persone sopra i 60 anni». E preferibilmente, sottolinea Crisanti, vuol dire che «in mancanza di alternative bisogna fare questo». Le alternative c’erano, per questo motivo ritiene che sia «stato sbagliato fare questo vaccino». Poi ha spiegato che a prescindere da tutto ciò la ragazza non andava sottoposta a vaccino Astrazeneca per i suoi problemi di coagulazione. «Io mi chiedo come sia stato possibile che sia sfuggito a tutte queste maglie, primo il fatto che questo vaccino non andava fatto in generale, visto che avevamo Moderna e poi, nel caso specifico, come è stato possibile che una persona che aveva un difetto della coagulazione, che si sa essere in qualche modo associato a una complicazione, sia stata vaccinata con AstraZeneca». A tal proposito nelle ultime ore è emerso che la ragazza non aveva indicato in anamnesi la sua patologia. Di fatto, è stato fatto «un danno incredibile alla vaccinazione e si offre un’arma fantastica ai no vax».

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