Lancia l’allarme il professore di microbiologia dell’università di Padova, Andrea Crisanti, in merito alle nuove varianti. Interpellato dai microfoni di SkyTg24 ha spiegato: “Ci sono varianti del Covid totalmente invisibili ai test rapidi e questo pone un problema serissimo di sanità pubblica”. Da un paio di mesi a questa parte si è deciso di introdurre nel classico bollettino giornaliero sul coronavirus anche i test antigenici rapidi, ma secondo Crisanti rappresenta un errore: “Fra poco pubblicheremo un lavoro scientifico a disposizione di tutti quanti, inserire i test rapidi nell’indice di positività è uno sbaglio“.
Il virologo aggiunge: “Inorridisco quando i test rapidi vengono utilizzati nel modo sbagliato perché contribuiscono a diffondere il virus soprattutto nelle comunità”. Il docente dell’ateneo padovano sottolinea come a causa delle nuove varianti non siano più tollerabili alcuni errori commessi in precedenza: “Le misure per contrastare le varianti del Covid non cambiano, ma gli errori che erano tollerati con quelle precedenti a quella inglese non sono tollerate, perché ha un’infettività molto più elevata. Adesso basta anche un piccolo sbaglio per essere infettato”.
CRISANTI: “VACCINARE TUTTI IN ITALIA ENTRO L’ESTATE? AMBIZIOSO”
Sulla campagna di vaccinazione, che ha l’obiettivo di sottoporre il siero a tutti gli italiani entro l’estate dopo le parole di ieri di Draghi, Crisanti commenta parlando di “Obiettivo ambizioso. Per vedere se è realizzabile, dobbiamo utilizzare qualche termine di paragone. L’Inghilterra ha effettuato circa 24 milioni di immunizzazioni in 3 mesi con una dose sola. Per fare come loro dovremmo avere 40 milioni di dosi in 3-4 mesi. Non voglio essere pessimista, ma tutti gli italiani vorrebbero essere sorpresi di fare meglio dei nostri vicini europei”. Infine il suo consiglio per il prossimo Dpcm: “E’ la direzione giusta (si riferisce alla proposta del Cts di fare un lockdown stile Natale nei weekend ndr) ma va intrapresa con urgenza – dice ai microfoni de La Stampa – la settimana prossima sarà cruciale: se il contagio supererà i 30mila casi al giorno bisognerà chiudere tutto”.