Andrea Crisanti è convinto che prima o poi i non vaccinati, prenderanno il covid. Parlando quest’oggi con i microfoni de La Gazzetta di Modena ha spiegato: «Il virus è molto più pericoloso del vaccino. A lungo termine, prima o poi se lo beccheranno tutti». Il direttore del dipartimento di Medicina molecolare all’Università di Padova ha quindi precisato: «La differenza si vede già oggi e si vedrà nel corso del tempo tra i vaccinati e i non vaccinati. I primi, magari potrebbero neppure accorgersi di averlo preso, come accade con la normale influenza. I secondi, hanno invece molte più possibilità di finire ricoverati in ospedale». E ancora sui no vax: «Direi che, se non sono stati finora contagiati, hanno avuto una grande fortuna. Perché quando sei indifeso al virus basta un minimo spiraglio per attaccarti. Invece chi non è vaccinato deve avere fortuna sempre, in ogni momento, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Ed è statisticamente quasi impossibile. Queste persone, per fortuna la minoranza, si sentono sicure perché oltre l’80 per cento di cittadini intorno a loro sono vaccinati. Si sentono dunque protette dagli altri. E in più fanno affidamento sul livello di attenzione personale che possono avere quando si muovono per le città. Ma chi rifiuta il virus è attaccabile. Per questo, prima o poi, verrà attaccato. I no-vax devono prendere consapevolezza di questo aspetto».
Crisanti ribadisce quanto sia fondamentale, anche se il covid sembra aver allentato un po’ la sua morsa, vaccinarsi: «Altrimenti non ne usciremo mai. Lo vediamo dai numeri: col vaccino è diminuita drasticamente la letalità del virus, e questo ci ha permesso di ritornare alla normale vita sociale, con la ripartenza di tutte le attività e con le persone che sono tornate a incontrarsi. Senza la protezione vaccinale, questo non sarebbe stato possibili».
CRISANTI E IL GREEN PASS: “ARRIVATI ALL’85% DI VACCINAZIONI VA TOLTO”
In base invece all’obiettivo della campagna vaccinale, Crisanti ribadisce un concetto già espresso due giorni fa a Piazzapulita: «In Italia, siamo oggi a circa l’82 per cento di popolazione vaccinata. Secondo me l’obiettivo realistico è portare questa quota all’85 per cento: la considero il raggiungimento dell’immunità di gregge. Fare meglio è più difficile con una fetta di popolazione non vaccinabile per particolari patologie, e se per esempio non possiamo vaccinare gli under 12». E a proposito del green pass, da ieri obbligatorio per tutti i lavoratori: «Secondo me è una misura che va ripensata, perché come abbiamo visto crea un varco per le polemiche. Il vaccino non può avere una durata di sei mesi, mentre la certificazione ha nove mesi di validità. Indubbiamente finisce per alimentare la contrapposizione sociale. Come va ripensato? In un modo abbastanza semplice: avviciniamoci all’immunità di gregge, all’85 per cento di cittadini vaccinati, e poi aboliamo il Green pass. Non avrebbe più senso di esistere».
Infine un messaggio in vista del futuro prossimo, dedicato soprattutto ai no vax e ai titubanti: «Con la diffusione delle varianti, il coronavirus è sempre più difficile da mettere sotto controllo. Dunque non possiamo fare altro che conviverci. La campagna anti Covid-19 diventerà come quella antinfluenzale, che partirà nelle prossime settimane. Dovremo cioè vaccinarsi ogni anno, solo così riusciremo a renderlo praticamente innocuo. Prima o poi i no-vax dovranno prendere coscienza di questo. E dovranno vaccinarsi per non andare incontro a guai seri».