Il professor Andrea Crisanti, direttore di microbiologia dell’università di Padova, è stato ospite nella serata di ieri del programma Controcorrente. Si inizia parlando del green pass: “Il green pass è stato un compromesso accettabile tra una necessità di sanità pubblica di indurre a vaccinarsi e di lasciare un margine di libera scelta, di più non si poteva fare. La libertà individuale è importante ma l’epidemia è diversa da un tumore, da un infarto… pone problemi di natura sociale, le epidemie hanno cambiato il corso della storia. E’ interesse dello stato di controllare la diffusione. Col green pass abbiamo ottenuto un alto livello di vaccinazioni, ha le sue imperfezioni… idealmente dovrebbe essere equiparato ai livelli di copertura del vaccino, che dura circa 6 mesi. Il problema è che purtroppo il green pass è stato veicolato come un modo per creare ambienti sicuri”.



Secondo Crisanti bisognerebbe comunque concentrarsi sulle terze dosi: “Ogni giorno è stato calcolato, da fine novembre, che 160mila persone diventato suscettibili alla vaccinazione perchè son scaduti i 6 mesi, la priorità è la terza dose, accanirsi sui no vax che sono diventati pochi ha un impatto epidemiologico molto più basso”. Sul metodo inglese, Crisanti che vive appunto in Inghilterra, spiega: “Gli inglesi hanno vaccinato il 73 74% della popolazione, non hanno restrizioni e si affidano solo al vaccino. si è stabilito un equilibrio che è fissato attorno ai 50mila casi e 150/200 morti al giorno. Gli inglesi credono che con una certa giustificazione scientifica, che facendo circolare il virus fra i giovani raggiungono prima l’immunità di gregge, sono preparati a pagare questo prezzo”.



CRISANTI E IL VACCINO ANTI COVID AI BIMBI: “PER ORA CI SONO POCHI DATI MA ISRAELE…”

Sui vaccini ai bambini, Crisanti si schiera dalla parte degli scienziati che al momento sono un po’ scettici per mancanza di dati: “Stiamo parlando i 7/8 milioni di persone che potrebbero far raggiunger l’immunità di gregge. Il problema è che i dati messi a disposizione da Pfizer e Moderna non sono tantissimi, qualche migliaia di casi, sarebbe opportuno qualche caso in più. Comunque Israele ha iniziato, si è presa questa responsabilità, e in un paio di mesi avremo qualche dato in più, questo è un beneficio per tutta la comunità. Fra due e tre mesi potremo iniziare a vaccinarli”.



Infine, sulle manifestazioni contro il green pass e il vaccino: “Quando si raggruppano tutti assieme, annullano l’effetto della vaccinazione. Con la trasmissione in aumento realizzano le condizioni ottimali per infettarsi tutti quanti fra di loro: ogni volta che costoro organizzano manifestazioni di questo tipo annullano tutti gli effetti”.