«In questo momento non si sa se la variante sia più aggressiva o più contagiosa della Delta. Sappiamo che è abbastanza contagiosa, ma la cosa che la rende preoccupante è che è molto diversa dalle varianti precedenti: più la variante è diversa, più diminuisce la probabilità che la risposta immunitaria indotta dal vaccino sia efficace contro la variante»: così Andrea Crisanti sulla variante sudafricana ai microfoni di Otto e mezzo.



Il microbiologo ha invitato tutti alla calma – «Non penso sia ancora il momento del panico, è un momento di analisi e di riflessione, per capire se questa variante è resistente al vaccino. Ci vuole un po’ di sangue freddo anziché farsi prendere dal panico, le varianti emergono in continuazione» – soffermandosi anche sull’attuale aumento di contagi: «La situazione italiana è caratterizzata dal fatto che ci sono molte persone che non sono protette: chi non si è vaccinato e chi si è vaccinato sei mesi fa. La somma di questi due gruppi fa sì che la trasmissione sia in aumento». Ma, sempre a proposito della variante sudafricana, Andrea Crisanti ai microfoni di Adnkronos ha precisato: «Se si è manifestata bisogna confinarla con tolleranza zero. Con quali misure? Dipende dalla gravità della situazione, perché se questa variante è resistente al vaccino non è che ci si può scherzare».



ANDREA CRISANTI: “VACCINO AI BAMBINI, PROBLEMA C’È”

Nel corso del suo intervento a Otto e mezzo, Andrea Crisanti è poi intervenuto nel dibattito sul vaccino ai bambini dai 5 agli 11 anni, ammettendo che un problema c’è: «O stiamo tutti zitti o se qualcuno pone il problema, il problema va sviscerato. Se il problema esiste, non può essere messo sotto il tappeto. Io sono favorevolissimo ai vaccini e penso che sicuramente i bambini prima o poi dovranno essere vaccinati. Ma quello studio su cui si basa tutta quanta questa autorizzazione ha dei problemi». Mala situazione sarà sicuramente più chiara quando sarà il momento di prendere una decisione:  «Io penso che fra un mese, quando il vaccino arriverà in Italia, avremo abbastanza dati per dire se possono essere vaccinati o no».

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