Il governo sembra intenzione a proseguire l’incremento dei tamponi giornalieri, arrivando fino ad a 200mila test molecolari al giorno, e 100mila test rapidi antigenici ogni 24 ore. L’obiettivo, come comunicato dal commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus in Italia, Domenico Arcuri durante il recente incontro con le Regioni (scrive Open), è quello di arrivare a circa 300mila tamponi ogni giorno nel giro di breve tempo. Una scelta che è stata commentata con estrema amarezza da parte del professore dell’università di Padova, Andrea Crisanti, la mente della Fase 1 dell’epidemia in Veneto. «In questo momento non ci sono le macchine per processare 300mila tamponi al giorno – le sue parole sempre ad Open – tutto questo tra l’altro avrebbe dei costi pazzeschi. Sono demoralizzato da questo approccio – ha aggiunto – che ritengo non degno di un Paese civile». Da mesi Andrea Crisanti chiede al governo che vengano aumentati i tamponi, e aveva presentato ai tempi un piano in tal senso: «Sì ma io dicevo di potenziare i laboratori – spiecifica il medico – bisognava attuare quel piano fin da subito, non adesso. Ci vogliono mesi. Non basta ordinare dei tamponi per risolvere il problema».
ANDREA CRISANTI VS GOVERNO. RICCIARDI E SESTILI SUI PROBLEMI DEL TRACCAMENTO E DI IMMUNI
Anche il tracciamento è un problema, un altro tarlo su cui il professor Andrea Crisanti ha più volte insistito nelle scorse settimane. A riguardo il professor Walter Ricciardi, consigliere di Roberto Speranza, ha tuonato: «le Asl non sono più in grado di tracciare i contagi – le sue parole riportate da Open – quindi la strategia di contenimento non sta funzionando». Il motivo va ricercato nel «mancato o ritardato rafforzamento dei dipartimenti di prevenzione anche a causa del basso numero di medici igienisti a disposizione». Significative anche le parole del governatore della regione Puglia, Michele Emiliano, che ha fatto sapere di «non essere più in grado di tracciare i nuovi positivi con il contact tracing». Infine la denuncia di Giorgio Sestili, fisico in auto-isolamento dopo che aveva cenato con un amico risultato positivo: «la Asl non è riuscita a caricare il codice del paziente risultato positivo – si riferisce a Immuni ndr – la verità è che la situazione ci è sfuggita di mano, le Asl si stanno perdendo tantissimi casi, pazienti liberi di circolare e dunque di infettare. Non siamo più in grado di tracciarli bene».