Fino al 58% delle malattie infettive o allergiche, cioè 218 su 375 attualmente conosciute collegate a patogenesi, sono state aggravate dalla crisi climatica legata all’emissione di gas serra. Invece il 16% di queste malattie, 63, è stato a sorpresa attenuato dai rischi climatici. A fornire questi dati è uno studio statunitense pubblicato sulla rivista scientifica Nature Climate Change. I ricercatori hanno esaminato l’impatto dei sconvolgimenti climatici causati dai gas a effetto serra sulle malattie umane. Nello specifico, si è tenuto conto di riscaldamento atmosferico, ondate di calore, incendi forestali, precipitazioni estreme e inondazioni, siccità, riscaldamento degli oceani, tempeste e aumento del livello del mare. Inoltre, hanno preso in esame un’altra conseguenza della crisi climatica: il cambiamento del manto vegetale.



Questo studio, che si basa sull’analisi bibliografica su oltre 77mila ricerche effettuate sul tema, evidenzia che il 60% delle malattie patogene umane note sono da mettere in relazione con almeno uno dei cambiamenti climatici, invece tra gli agenti responsabili si annoverano virus (76 malattie), batteri (69), animali (45), funghi (24), parassiti (23) o piante (12).



STUDIO USA SU CRISI CLIMATICA E MALATTIE INFETTIVE

Per quanto riguarda le malattie emergenti, tre quarti sono zoonosi, cioè infezioni o malattie che possono essere trasmesse tra animali e uomo, direttamente o indirettamente. Questo è il caso del consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali infetti. Inoltre, la crisi climatica modifica le aree di ripartizione degli animali che ospitano patogeni per la nostra specie. Di conseguenza, viene favorita la loro trasmissione. Ad esempio, temeste e inondazioni causano acque stagnanti, quindi aumento i luoghi di riproduzione di zanzare e agenti patogeni da esse trasmessi, come febbre gialla, encefalite, degne, leishamaniosi. Invece, la siccità peggiora la disinfezione delle acque reflue, quindi viene favorito lo sviluppo di colera, congiuntivite, dissenteria, salmonellosi e infezioni da Escherichia coli.



Ci sono poi 63 malattie che al contrario sono attenuate dalla crisi climatica. Infatti il riscaldamento, spiega tale studio, sembra aver ridotto la propagazione di alcune patologie virali, a causa di un ambiente meno favorevole ai virus e rafforzando le difese immunitarie, come accade per influenza e rotavirus. I ricercatori, però, fanno notare che “la maggior parte delle malattie che sono state attenuate per quanto riguarda un rischio sono state a volte aggravate da un altro“. Si fa l’esempio della siccità che riduce la prevalenza della malaria e della chikungunya a causa della riduzione dei terreni coltivabili, ma in altri casi incremento la densità delle zanzare nelle pozze d’acqua ridotte.