Durante il Forum economico di Davos verrà presentata una proposta da parte del panel di esperti sulla crisi climatica, di introdurre dei bollettini sulla mortalità, sulla falsa riga di quelli utilizzati durante la pandemia da Covid. Il punto di partenza il report intitolato ‘Quantifying the impact of climate change on human health‘ nel quale si stima, appunto, il numero di vittime che verranno potenzialmente provocate dall’inquinamento atmosferico, specialmente se incontrollato.



La stima sulla mortalità della crisi climatica incluse del report del Forum di Davos, dalle quali si suggerisce l’introduzione del bollettino, si basano sulle proiezioni fatte negli ultimi mesi dall’Ipcc, il panel intergovernativo dell’Onu che si prefigge proprio di vegliare sulla reazione dei governi mondiali al cambiamento climatico. Da qui al 2050, riferiscono tali stime, per causa diretta o indiretta del cambiamento climatico, moriranno circa 14,5 milioni di persone, oltre ad una potenziale perdita economica di 12,5 trilioni di dollari. Per questa ragione, dunque, introdurre un bollettino sui decessi per la crisi climatica, secondo il Forum di Davos, potrebbe essere una strategia vincente per rendere evidente al pubblico l’impatto potenziale di un inquinamento senza freni e controllo, rendendo più semplice l’accettazione delle politiche green.



Forum di Davos: “Bollettini sulla crisi climatica renderanno politiche green più accettabili”

Insomma, la crisi climatica secondo il Forum di Davos causerà, nei prossimi anni, un numero di decessi sempre maggiori, ai quali si dovrà unire anche potenzialmente un calo ulteriore della natalità, già pesante nel 2023. La Verità, comunque, ci tiene a precisare che quel numero, rispetto alla mortalità generale, causerebbe 500mila vittime all’anno, pari a circa l’1% dei decessi totalmente registrati all’anno.

Comunque sia, secondo il Forum di Davos per rendere più evidente l’impatto della crisi climatica sulla salute delle persone una buona base di partenza è quella dei bollettini. “Agli ospedali”, scrivono gli esperti, “si potrebbe chiedere di registrare la mortalità causata da certe malattie legate al clima”, perché ritengono che la “divulgazione dell’impatto del clima sulla salute” potrebbe condurre ad una “pressione pubblica per far agire il governo e il settore privato”. L’esempio a cui si è espirato il Forum di Davos per i bollettini sulla crisi climatica è esplicitamente quello del Covid, quando “i crescenti tassi di mortalità, annunciati pubblicamente, hanno alimentato la domanda di vaccini e incentivato le persone a vaccinarsi”.