Il surriscaldamento globale è dovuto alla crisi climatica provocata dalle attività umane, e questo contribuisce ogni anno alle ondate di calore sempre più aggressive con incendi che devastano i paesi europei e il continente americano, questa tesi sostenuta da una gran parte degli scienziati mondiali è ora confermata anche da molti esperti britannici che studiano le evoluzioni del clima legate all’aumento delle emissioni. Il fenomeno è stato analizzato in un articolo pubblicato dal quotidiano The Guardian e commentato da diversi ricercatori che mettono in guardia i governi per i prossimi anni, serviranno maggiori regole su una chiara politica che dovrà portare a “emissioni zero” o il rischio sarà quello di avere un futuro sempre più insostenibile per la vita umana in alcune zone del pianeta, specialmente quelle più colpite dall’inquinamento.



Il legame tra combustibili fossili ed aumento dei gradi che portano a queste ondate di caldo estremo sarebbe diventato ormai innegabile, e secondo numerosi rapporti condotti dopo studi approvati dai vari governi ai quali hanno partecipato anche enti non governativi internazionali, “occorre presto cogliere l’opportunità necessaria di cambiamento per rendere la Terra un posto vivibile per tutti“.



Scienziati Uk “Zero emissioni o crisi climatica renderà il futuro insostenibile”

Nell’analisi del fenomeno del surriscaldamento globale e la crisi climatica responsabile delle ondate di calore, il quotidiano The Guardian pubblica anche i dati relativi alle morti dovute proprio al clima estremo. 61.000 persone in Europa vittime del caldo solo nel 2022, ed altri milioni di persone in tutto il mondo negli ultimi dieci anni. Nonostante questo molti scienziati sottolineano che gli sforzi dei governi per eliminare i combustibili fossili non sono abbastanza, la transizione rimane molto lenta con prospettive per il futuro che non sono ottimali.



Sarebbero infatti ancora troppi i paesi che si oppongono alle zero emissioni, soprattutto quelli che producono più carburanti da fossili come ad esempio l’Arabia Saudita che avrebbe tentato di ostacolare i piani “green” proposti all’ultimo del G20 sul clima. Le emissioni continuano ad avere effetti negativi e aumentano le probabilità di altre ondate di calore aggressive, come sostiene Gareth Redmond-King, dell’Unità di Informazione sull’Energia e il Clima del Regno Unito, “Se continuiamo a bruciare combustibili fossili, alimentiamo impatti climatici sempre peggiori“.