Arriva l’estate e ripartono gli allarmismi. Temperature annunciate come fuori dalla norma, mappature metereologiche evidenziate con colori tendenti al rosso a sottolineare i mesi infuocati che ci attenderanno, e lo spettro del surriscaldamento globale che si fa sempre più prepotente. Eppure qualcosa non torna. Sempre più studiosi sembrano smontare la narrativa dominante supportando le loro tesi con studi di importanza internazionale. Da ultimo, come apprendiamo da Buongiornosuedtirol, troviamo la ricerca del Professor Nicola Scafetta, Professore associato in Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera presso l’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli, dottore di ricerca in Fisica alla University of North Texas di Denton (Texas) . Lo studio è stato pubblicato sulla Geoscience Frontiers, una delle riviste di settore più importanti del mondo.



Il fisico da tempo studia i cambiamenti climatici, ed è stato citato anche nel libro del giornalista Nicola Porro, il cui titolo, ‘La grande bugia verde‘, già lascia intendere in che modo la tematica viene trattata, contrapponendosi al terrorismo mediatico che domina da alcuni anni.

NESSUN ALLARME SUL CLIMA: LA ‘DISINFORMAZIONE SCIENTIFICA’ CHE TERRORIZZA

Dopo lo studio dell’anno scorso in cui il Prof. Scafetta rivelava come il clima sia influenzato per l’80% dall’attività solare, torna con un nuovo studio in cui evidenzia come il cambiamento climatico si fondi su variazioni metereologiche di lieve entità. E in tutto questo l’uomo avrebbe solo un ruolo marginale. Niente di eclatante dunque rispetto a ciò che ci propinano, confondendo tra l’altro anche il meteo con il clima, e facendo, come l’ha definita lo stesso professore, ‘disinformazione scientifica’. Ma non solo.



Il fisico si è anche spinto oltre, spiegando come le politiche di riduzione dei fattori inquinanti richieste dall’UE, parte integrante del ‘Green Deal’, siano troppo aggressive. Non ci sarebbe infatti bisogno di rincorrere a tutti i costi l’obiettivo delle ‘zero emissioni’ entro il 2050, con un impatto troppo oneroso sulle economie globali. Basterebbero solo moderate mitigazioni delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas clima-alteranti. Senza contare che, se guardiamo al passato, ci sono stati periodi in cui nell’atmosfera si trovavano quantitativi di CO2 anche dieci volte superiori a oggi. Così come vale la pena anche osservare che tecnologie ormai ‘in voga’ come pannelli solari e pale eoliche, con cui vengono estratte le energie del sole e del vento sono altamente inquinanti. Affermazioni, queste, che collimano completamente con quanto viene raccontato dai media.



LE CATASTROFI AMBIENTALI SONO DA IMPUTARE AL CAMBIAMENTO CLIMATICO?

Un tema connesso al clima e al cambiamento climatico è quello delle catastrofi ambientali. Fenomeni come alluvioni, siccità, tempeste, uragani, ondate di calore o di freddo, sono davvero riconducibili al surriscaldamento globale? Anche su questo aspetto il Prof. Scafetta non ha dubbi: si tratta di episodi che si sono da sempre verificati, e la loro frequenza cambia nel tempo e in maniera graduale.

Anche questi episodi sono comunque da considerare modesti e in ogni caso vanno imputati alle normali variazioni metereologiche.Credere che l’uomo possa prevenire eventi meteorologici estremi come le tempeste semplicemente riducendo le emissioni di gas serra è pura superstizione”. Queste le parole del fisico, che affronta anche la tematica del ‘cloud seeding’, meglio conosciuta come ‘inseminazione delle nuvole’. Questa tecnica infatti, nota da secoli, permette all’uomo di alterare e modificare le precipitazioni, creando fenomeni pericolosi, soprattutto in quelle zone incapaci di gestire grossi quantitativi di pioggia. Se c’è quindi un ambito di cui l’uomo non dovrebbe abusare, spinto forse da manie di onnipotenza, è dunque proprio questo.