L’Asia rappresenta il 90% della produzione mondiale di riso e quasi altrettanto del suo consumo. Secondo i dati ONU, l’asiatico medio consumerebbe 77 kg di riso all’anno, più della media africana, europea e americana messa insieme. La domanda globale di riso sta crescendo in Africa come in Asia ma i rendimenti non sono abbastanza. La terra, l’acqua e il lavoro per la produzione sono sempre più scarsi e il cambiamento climatico minaccia allo stesso modo le produzioni. Inoltre le temperature in aumento distruggono i raccolti e le alluvioni peggiorano la situazione. Come rivela “The Economist”, le risaie inoltre emettono molto metano, potente gas serra.



Entro il 2050 si stima che ci saranno 5,3 miliardi di persone in Asia, rispetto ai 4,7 miliardi di oggi, e 2,5 miliardi in Africa, rispetto a 1,4 miliardi. Tale crescita determinerà un aumento del 30% della domanda di riso, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Food. La produttività in Asia sta però diminuendo. I rendimenti sono aumentati annualmente solamente dello 0,9% nell’ultimo decennio, in calo rispetto all’1,3% circa del decennio precedente, secondo i dati delle Nazioni Unite. Un calo ancora più marcato nel sud-est asiatico, dove il tasso di aumento è sceso dall’1,4% allo 0,4%.



Crisi del riso: la strategia IRRI

Per anni, la produzione di riso è cresciuta insieme alla domanda. Per ovviare al problema dei raccolti scarsi, gli scienziati dell’International Rice Research Institute (IRRI), con sede nelle Filippine, hanno sviluppato IR8, una varietà che cresce grazie all’uso di fertilizzanti e sistemi di irrigazione. La varietà, introdotta quando la Cina stava uscendo dalla carestia e l’India era sull’orlo di una carestia, è stata un salvagente, avendo permesso ai raccolti di riso di aumentare. Da IRRI sono state sviluppate anche altre varietà, resistenti al clima e che richiedono meno acqua.



Secondo gli scienziati, nessun raccolto è così vulnerabile al riscaldamento globale come il riso, come affermano gli scienziati dell’IRRI. Un aumento di 1°C delle temperature minime porta a un calo del 10% dei raccolti. La produzione di riso è responsabile del 12% delle emissioni totali di metano e dell’1,5% delle emissioni totali di gas serra, proprio come il trasporto aereo. Un’altra preoccupazione è che il riso è ricco di glucosio, che contribuisce al diabete e all’obesità, e povero di ferro e zinco. Per questo, nell’Asia meridionale sono particolarmente diffusi tali disturbi.