Il sociologo e politologo Rostislav Ishchenko, in una intervista a cura di Aleksey Peskov tradotta dal Pino Cabras per megachip, ha parlato dello stato della guerra tra Russia e Ucraina a due anni di distanza dall’invasione. Inizialmente sembrava che il conflitto si sarebbe potuto concludere in breve tempo, ma così non è stato. L’intervento dell’Occidente e degli Stati Uniti in particolare è stato decisivo. Anche i tentativi di dissuadere Mosca con le sanzioni sono andati tuttavia in fumo.
“La Russia ha iniziato l’attuale campagna non contro l’Ucraina, ma per l’Ucraina. E l’ha iniziata per la sicurezza comune, non solo per la propria. Putin aderisce al principio della ‘indivisibilità della sicurezza’: se vi sentite in assoluta sicurezza a mie spese, mentre io mi sento in pericolo, cercherò in qualche modo di cambiare questa situazione. E scoprirete di non essere più al sicuro”, ha spiegato l’esperto. Anche il punto di vista degli Usa è simile. “La sua stabilità interna dipende dalla posizione dell’America come egemone globale. Se la posizione cambia, inizieranno a impoverirsi, e la situazione potrebbe rapidamente sfuggire di mano. Gli Usa contavano di trovare le risorse necessarie derubando la Russia e la Cina, ma non ci sono riusciti. È così che hanno deciso che avrebbero prima derubato l’Europa, ma non hanno considerato che se derubi il tuo stesso alleato, finisci per indebolire te stesso. Gli Stati Uniti hanno indebolito l’Europa, ma non hanno risolto il loro problema strategico”.
“Crisi dell’Occidente creerà un vuoto, problemi stanno crescono”, il parere di Ishchenko
I problemi dell’Occidente, agli occhi del sociologo e politologo Rostislav Ishchenko, stanno sempre più crescendo. La protesta degli agricoltori sarebbe una piccola dimostrazione del fenomeno. “Tutti questi problemi sono sorti per l’Occidente perché, invece di trovare un accordo con la Russia, hanno scelto la via del confronto, valutando erroneamente sia le risorse russe sia le proprie. Ma a causa di quanto sta accadendo, non ci saranno vantaggi per la Russia, solo nuovi problemi”, ha sottolineato.
Il riferimento è soprattutto in ottica futura: “Proprio come l’Occidente ha affrontato il problema di privatizzare lo spazio che l’Unione Sovietica si è lasciato alle spalle, così anche noi dovremo affrontare compiti simili. Lo spazio non viene mai abbandonato. Non ammette il vuoto. Si può dire quanto si vuole che non ci serve l’Ucraina, non ci serve l’Europa, ma se da lì se ne va un padrone, se ne deve necessariamente presentare un altro. Soprattutto se i popoli locali non sono in grado di governarsi da soli, e sono sempre alla ricerca di un nuovo padrone”, ha sottolineato. Le conseguenze per l’esperto sono chiare. “Ci sono da due a otto grandi potenze e tutte le altre semplicemente gravitano intorno a loro. E a questo punto graviteranno verso la Russia. Ci troveremo nella stessa situazione in cui gli Stati Uniti si sono trovati con la scomparsa dell’URSS: gli USA sono diventati l’egemone mondiale. Supponiamo che non ci troveremo in questa situazione da soli – ci sarà la Cina, ci sarà qualcun altro, ma in ogni caso – la responsabilità della pace ricadrà su di noi. Un Occidente distrutto però è un problema per la nostra sicurezza”, ha concluso.