CROLLO DELLE DEMOCRAZIE NEGLI ULTIMI 20 ANNI: I DATI CHOC DELLA FONDAZIONE BERTELSMANN NEL REPORT 2024

La democrazia nel mondo è in crisi e il numero di dittature e autocrazie è pericolosamente in aumento, avendo ad oggi superato il numero di Paesi considerati “liberi”: i dati aggiornati sono stati messi a punti dalla Fondazione Bertelsmann nel “Transformation Index” edizione 2024, un indice di trasformazione che “misura” lo stato della democrazia ogni due anni (creato nel 2006 dalla fondazione tedesca che si occupa di proteggere i valori democratici). E così emerge che sui 137 Paesi in via di sviluppo il numero delle democrazie riconosciute scende a 63 con invece 74 dittature o regimi di autocrazia: per la prima volta da 20 anni il numero dei regimi ha superato quello delle democrazie mondiali.



«La qualità della democrazia ha registrato nuovi minimi globali medi», spiega la Fondazione nei risultati del report citato oggi da Isabella Bufacchi, inviata del “Sole 24 ore” a Francoforte: la maggioranza dei Paesi analizzati nel cambio dello studio – 74 su 137 – risulta ad oggi classifica come “autocratica”, 25 Paesi hanno invece autocrazie moderate mentre 49 sono vere e proprie dittature. I numeri però non sono buoni neanche sulle democrazie in quanto sulle 63 complessive, solo 15 appaiono come “consolidate”, 37 sono “difettose” e 11 “altamente difettose”.



ECCO DOVE SONO LE 74 DITTATURE: AUTOCRAZIE, ELEZIONI A RISCHIO, DIRITTI AZZERATI. “CRUCIALE LA RESILIENZA DELLA SOCIETÀ CIVILE”

«Nei primi anni dell’Indice, le democrazie di tutto il mondo erano sottoposte a una pressione molto minore. Oggi, quasi un terzo dei 137 Paesi esaminati mostra il livello più basso di opportunità di partecipazione politica mai registrato finora», spiega ancora dalla Fondazione Bertelsmann. Pur lodando la resilienza di chi resiste ai “virus” dell’autocrazia, negli ultimi due anni le Elezioni in 25 Paesi sarebbero stato meno libere ed eque con diritti di riunione e associazioni diminuiti in ben 32 Stati: non solo, la libertà di espressione sarebbe diminuita in 39 Paesi con una graduale erosione della democrazia che resta «terreno fertile per l’instaurazione di governi autoritari, tendenza mostrata in Bangladesh, Mozambico e Turchia».



Il rapporto 2024 del “Transformation Index” ha messo poi in evidenza che in fondo alla lista dei 45 regimi più autocratici, afflitti da «disorganizzazione e corruzione», troviamo le nazioni di Cambogia, Venezuela e Zimbabwe, «governate con il pugno di ferro». L’indice ha messo però in evidenza anche le aree del mondo dove la democrazia ha avuto successo negli ultimi anni, resistendo alle pressioni autocratiche: ci citano i Paesi Baltici, Taiwan, Corea del Sud, Cile, Costa Rica e Uruguay: «Saldamente ancorati allo Stato di diritto, la governance in questi Stati enfatizza i processi partecipativi e l’inclusione, con ottimi risultati nei settori dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria, delle infrastrutture e del tenore di vita, che, a loro volta, rafforzano la democrazia nel suo complesso». Secondo il presidente della Fondazione, Ralph Heck, in merito alla difesa della democrazia cruciale è la presenza di resilienza presso la società civile, in particolare si evidenzia l’importanza di unire l’attivismo di strada con i controlli istituzionali sul potere governativo. «Germania e il resto d’Europa deve operare attivamente per difendere la democrazia nel mondo», ha poi concluso nel suo appello il n.1 della Fondazione Bertelsmann.