Crisi di Governo, Giancarlo Giorgetti in sostegno del segretario della Lega Matteo Salvini. Il numero del Carroccio ha sottolineato ai microfoni di Rai News: «Bisogna prendere atto della situazione e dare la palla al presidente della Repubblica Mattarella, come dice la Costituzione: a noi sembra naturale e scontato andare a nuove elezioni». Come riporta Sky Tg 24, il ministro dell’Interno ha ribadito nel corso del comizio a Isola Capo Rizzuto: «Noi siamo tutti pronti per andare in parlamento, lunedi’, martedi’, giovedi’, quando serve. L’Italia non puo’ vivere a lungo nell’incertezza. Prima si vota, prima gli italiani avranno un nuovo governo ed una nuova manovra economica. Spero che Pd e 5Stelle non la tirino troppo in lungo». Non resta che aspettare le evoluzioni della prossima settimana, con la conferenza dei capigruppo che potrebbe fornire le risposte tanto attese. E LeU sembra avere le idee chiare: l’ex presidente del Senato Pietro Grasso ha invitato a non ‘seguire’ Salvini, non partecipando al voto sulla mozione di sfiducia a Conte. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CRISI DI GOVERNO, GRILLO E BONAFEDE VS SALVINI
Le richieste della Lega di discutere subito la mozione di sfiducia a Conte, la volontà di Di Maio di approvare immediatamente il taglio dei parlamentari e il ritorno in campo di Beppe Grillo: ore cruciali per la crisi di Governo, un tutto contro tutti che per il momento non ha prodotto risultati significativi. «Agli insulti di grillini e kompagni rispondiamo solo con la forza delle nostre idee. Bacioni e prima gli italiani», fa sapere Salvini sui social, con il ministro dell’Interno finito nel mirino del quasi ex collega Alfonso Bonafede: «Io non ho paura del voto degli italiani, che devono sapere che la Lega ha violato il contratto di governo nel momento in cui lo ha strappato davanti a loro», sottolineando che il Carroccio ‘pagherà’ alle urne il «tradimento». Infine, segnaliamo l’appello di Giovanni Toti, che ha da poco fondato il suo movimento dopo l’addio a Forza Italia: «Noi lavoriamo per unire, allargare, ampliare, non diciamo chi può stare e chi no, ognuno può fare la sua corsa lealmente, avendo chiara la direzione verso la quale remare tutti con coerenza». (Aggiornemtno di Massimo Balsamo)
CRISI DI GOVERNO, TRENTA: “NON E’ DETTA L’ULTIMA PAROLA”
Continua il duello a distanza tra Salvini e Di Maio sul calendario della crisi di Governo. Dopo la sfida lanciata dal leader M5s, il ministro dell’Interno ha spiegato nel corso del comizio di Matera: «Mi aspetto che il Parlamento si esprima il prima possibile e non dopo Ferragosto, serve presto un governo che faccia la manovra». Il segretario federale della Lega ha aggiunto che il Paese necessita di un esecutivo che duri dieci anni. Dopo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore su un accordo tra renziani e grillini, la vicesegretaria dem Paola De Micheli ha tenuto a precisare: «Non esistono le condizioni politiche per un altro governo, almeno con il Pd: è la linea che la direzione nazionale ha approvato 15 giorni fa all’unanimità». Ma c’è anche chi non ritiene che non sia detta l’ultima parola sull’esecutivo gialloverde: «Chi ha deciso di staccare la spina sarà giudicato per questo e per tutti gli altri provvedimenti che non solo io ma tutti gli altri ministri Cinque stella stavano mandando avanti. Comunque, vediamo cosa succede. Ancora non è detta l’ultima parola», così su Facebook Elisabetta Trenta. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CRISI DI GOVERNO, DI MAIO SFIDA SALVINI
Crisi di Governo, tensione altissima tra Lega e M5s sulle date per il ritorno al voto. Ieri la Lega ha depositato al Senato la mozione di sfiducia al premier Conte, ma è scontro sulla calendarizzazione della mozione: molto dipenderà dal risultato della conferenza dei capigruppo convocata per lunedì 12 agosto a Palazzo Madama e per martedì 13 agosto alla Camera. Il Carroccio spinge per l’arrivo in aula della mozione per il 13 agosto, mentre le opposizioni vorrebbero rinviarla al 19-20 agosto. E Luigi Di Maio sfida Matteo Salvini sul taglio dei parlamentari: «Da questa mattina inizieremo la raccolta firme per chiedere la calendarizzazione d’emergenza alla Camera: non ci importa che sia la Lega, il Pd, Forza Italia o chiunque altro ad appoggiarla, ciò che conta è che si faccia prima delle dichiarazioni del premier Conte alle Camere», rivolgendo il suo appello a tutte le forze politiche. Nel frattempo è arrivata la presa di posizione di Matteo Renzi rispetto alle voci su un’intesa con il M5s, accordo ribattezzato “del partito del non voto”: «Oggi i giornali sono pieni di retroscena su accordi tra noi e i 5S. Qualcuno dice che io voterò la fiducia a Fico. E perché non Toninelli premier allora? O Di Battista? Sono ragazzi così preparati e competenti. Dai, ragazzi, non scherziamo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CRISI DI GOVERNO, NASCE IL “PARTITO DEL NON VOTO”
Crisi di Governo, la rottura tra M5s e Lega è ormai insanabile e l’esecutivo è caduto proprio sulla Tav, uno dei temi più divisivi tra le due ormai ex forze di maggioranza. Nelle ultime ore si è acceso il dibattito sulle elezioni anticipate, con la Lega che spinge per il ritorno immediato alle urne anche se filtrano indiscrezioni che parlano di un possibile asse tra Movimento 5 Stelle e Matteo Renzi per evitare il ritorno al voto: come riportano i colleghi de Il Messaggero, in Parlamento si sta organizzando il «partito del non voto». Luigi Di Maio spinge per varare la riforma con il taglio dei parlamentari, che rinvierebbe le elezioni al 2020, e si intensificano le voci su contatti tra Roberto Fico e Dario Franceschini – rappresentante dei renziani – per lavorare a un esecutivo di responsabilità. «Sento strane assonanze tra Di Maio e Renzi, ma per me la via maestra è ridare la voce al popolo italiano», il commento del ministro dell’Interno Salvini, che non ha esitato a sfidare Bruxelles: «Faremo la flat tax anche se l’Ue non vuole».
CRISI DI GOVERNO, ASSE M5S-RENZI PER EVITARE RITORNO ALLE URNE?
Manovre, quelle tra grillini e la corrente dem, denunciate anche dal segretario Pd Nicola Zingaretti: «Sappiamo per certo che ci sono contatti tra renziani e grillini per dare vita a un esecutivo per fare la legge di bilancio, sterilizzare l’aumento dell’Iva e tagliare i parlamentari. E’ solo un modo per evitare di andare al voto, ma se il giochetto gli riesce siamo morti. Addio elezioni», le parole di un dirigente vicino al governatore della Regione Lazio. Sergio Mattarella, evidenzia Il Messaggero, si farà trovare in campo soltanto quando in Senato sarà stato deciso il destino di Giuseppe Conte, mentre prosegue il dibattito in casa Centrodestra per l’alleanza pre-elettorale. Giorgia Meloni ha sottolineato: «Accordi di governo prima delle urne per un esecutivo sovranista». Silvio Berlusconi, infine, ha rinnovato l’appello al Carroccio: «Avanti con il centrodestra. Crisi opportunità per cambiare davvero l’Italia».