Come vi abbiamo raccontato, questa crisi di governo non verrà risolta con un esecutivo di unità nazionale. Le forze di maggioranza hanno escluso l’ipotesi, la conferma arriva direttamente da Silvio Berlusconi in una nota: «Noi avevamo avanzato la proposta di un governo di unità nazionale, proposta che è stata però subito esclusa dal Partito Democratico e dai Cinque Stelle. Chiaro che questo rifiuto avvicina il ricorso alle elezioni anticipate».
Tornando sul caso relazione Bonafede, registriamo le parole della forzista Anna Maria Bernini: «Leggo che il governo intenderebbe chiedere il rinvio di un giorno dell’intervento di Bonafede al Senato. Se è solo un espediente per guadagnare tempo e consentire al premier di continuare il suo personale suk, saremmo di fronte a una nuova inaccettabile manovra dilatoria e a una mancanza di rispetto istituzionale». (Aggiornamento di MB)
CRISI DI GOVERNO: RELAZIONE BONAFEDE SLITTA?
Tra l’ipotesi Conte-ter e il ritorno alle urne, sono le ore decisive della crisi di governo. Secondo quanto riferito da fonti di maggioranza, la relazione del ministro Alfonso Bonafede sulla giustizia potrebbe slittare a giovedì: una mossa legata al rischio di “andare sotto” a Palazzo Madama, considerando il no annunciato da Centrodestra e Italia Viva. Si saprà qualcosa in più martedì, giorno della riunione dei capigruppo.
Nelle ultime ore si è parlato del possibile ritorno in maggioranza di Italia Viva, ma da casa Pd arriva una nuova chiusura. Intervenuto all’attivo provinciale di Roma dei dem, Goffredo Bettini ha spiegato che le elezioni anticipate non sono un colpo di stato ma l’ultima risorsa, evidenziando: «Renzi garantisce l’instabilità politica in Italia. Noi dobbiamo ricostruire l’Italia, abbiamo le risorse del Recovery Fund, abbiamo da affrontare la campagna vaccinale, gli impegni internazionale e occorre una ripartenza consapevole ma severa nella definizione di un programma di fine legislatura».
CRISI DI GOVERNO: CDX CHIUDE A ESECUTIVO NAZIONALE
La crisi di governo non verrà risolta con un esecutivo istituzionale. Nessun partito ha aperto all’ipotesi, come confermato dal vicepresidente di FI, Antonio Tajani: «Il governo istituzionale è un problema che nessuno ha mai messo sul tavolo». «La maggioranza Ursula non può essere usata come propaganda», ha evidenziato il braccio destro di Silvio Berlusconi ai microfoni di Rainews24: «Se il premier si dimette, la parola passa nelle mani di Mattarella, in cui noi abbiamo massima fiducia: ci affidiamo alla saggezza del capo dello Stato, è lui il nostro riferimento». Chiusura ancora più netta da Matteo Salvini: «Il ‘governo ammucchiata’, il governo tutti insieme con PD e sinistre puo’ essere il sogno di qualche giornalista, di qualche editore, di qualche banchiere o faccendiere fantasioso. Per me e per milioni di italiani sarebbe solo un incubo. Diamo forza e fiducia agli italiani!».