La Francia sta per essere investita dalla crisi energetica che, dopo Natale, potrebbe portare alcuni francesi a subire delle interruzioni nel servizio di fornitura dell’energia elettrica. La storica dell’architettura e della tecnologia Fanny Lopez ha illustrato la situazione sulle colonne del quotidiano “Libération”: “Una spiegazione è ovviamente la situazione geopolitica, la guerra in Ucraina e i suoi effetti economici, causati da un mercato energetico guidato dal profitto. Ma ci sono anche sconvolgimenti più strutturali che devono essere compresi: l’infrastruttura elettrica che ereditiamo sta invecchiando. La chiusura di un gran numero di reattori nucleari è la prova della durata limitata dei sistemi e questa obsolescenza ha un impatto sulla produzione”.
Nella sola regione dell’Île-de-France, peraltro, ci sono 155 centri dati che consumano circa la stessa quantità di elettricità dei due reattori ad acqua pressurizzata della centrale nucleare di Nogent-sur-Seine: “Il loro consumo di elettricità sta aumentando a un ritmo vertiginoso – ha sottolineato Lopez –. Più in generale, la diffusione di questi centri dati accompagna la digitalizzazione delle nostre vite. Il think tank ‘Shift Project’ ha stimato nel 2019 che il settore digitale potrebbe consumare il 25% dell’elettricità mondiale entro il 2025 e che già oggi rappresenta quasi il 10% del consumo di elettricità”. Ecco, dunque, uno degli altri motivi della crisi energetica in Francia.
CRISI ENERGETICA, LA FRANCIA SI INTERROGA: COSA SPEGNERE PRIMA?
A questo punto, Fanny Lopez, ancora ai microfoni di “Libération”, si è chiesta: “Meglio staccare la spina a Disneyland o alle scuole? A un centro dati o a un’università? Si tratta di una scelta politica, ma anche di una questione tecnica. La rete è un’architettura estremamente complessa, la cui struttura porta a una modalità di gestione specifica. Con una struttura di rete diversa, avremmo potuto immaginare altri tagli più mirati”.
Fanny Lopez, peraltro, proprio in tempi di crisi energetica ha affermato che il settore digitale privato sta usando e abusando dell’infrastruttura elettrica pubblica: “In Francia, e più in generale in Europa e negli Stati Uniti, gli operatori dei centri dati chiedono di essere collegati alla rete elettrica e gli operatori del servizio pubblico sono obbligati a fornire l’energia richiesta. Con la crescita del settore, le richieste di connessione sono in aumento e stanno emergendo due problemi. In primo luogo, c’è l’overbooking, cioè le richieste dei data center sono spesso molto superiori al loro consumo effettivo. Poi, queste richieste bloccano la circolazione dell’energia sul territorio: non c’è più elettricità per altri usi, come per un ospedale o per le abitazioni, e quindi è necessario costruire nuove infrastrutture”.