Ipotizzando che la crisi tra Ucraina e Russia non causi gravi interruzioni dei flussi, i mercati di gas ed energia dovrebbero tornare gradualmente verso l’equilibrio. È la previsione fatta dagli economisti di Intesa Sanpaolo che, secondo uno scenario di base, ipotizzano una riduzione dei prezzi nei prossimi mesi, anche se resteranno comunque superiori alla media a 5 anni. La minaccia resta la volatilità dei prezzi, mentre procede la transizione verso fonti energetiche più pulite. Ma evidentemente le principali fonti di incertezza restano i rischi geopolitici e le condizioni metereologiche.
È quanto contenuto nel report curato da Daniela Corsini, CFA di Intesa Sanpaolo in cui si analizzano anche le cause dell’esplosione nel 2021 della crisi energetica mondiale: globalizzazione nei mercati del gas, forte ripresa post-pandemia unita alla scarsità di materie prime, conflitti tra vari obiettivi politici e geopolitici, cambiamenti climatici. Per quanto riguarda l’Europa, la volatilità dei prezzi e la vulnerabilità dei sistemi energetici sono, secondo tale analisi, imputabili ad una più ampia dipendenza dalle importazioni di carburanti fossili: calo strutturale nella produzione domestica di gas, dismissione delle centrali nucleari in Germania, transizione verde ed un mercato efficiente per i diritti di emissione.
AZIENDE ENERGIVORE ITALIANE: LE PROSPETTIVE
Nel report sulla crisi energetica in Europa realizzato da Intesa Sanpaolo si analizzano anche le prospettive per le aziende energivore italiane. Ciò anche alla luce del fatto che il sistema energetico nel nostro Paese è caratterizzato da una maggiore dipendenza dal gas naturale e da maggiori oneri di sistema rispetto ad altri competitor europei. Secondo tale analisi, le aziende italiane «potrebbero subire una perdita di competitività sui mercati internazionali e una erosione dei margini se, come probabile, non fosse possibile passare a valle i recenti rialzi della componente energia». Intanto, le autorità stanno lavorando ad alcune misure di mitigazione. Come l’Autorità di Regolazione di Energia, Reti e Ambiente (ARERA) che ha accolto quanto contenuto nel Decreto Sostegni-Ter e introdotto il taglio degli oneri per imprese con potenza pari o superiore a 16,5 kilowatt.