Pochi giorni ci separano al terzo appuntamento del Mondiale 2020 della Formula 1 e gli occhi ancora una volta sono tutti rivolti in casa Ferrari, travolta da una crisi, nerissima, e che pare appena solo agli inizi. Se già con i test di Barcellona, occorsi a febbario, vi era il grande timore che la Sf1000 non fosse troppo competitiva, è stato davvero un incubo per i tifosi della Rossa accorgersi durante le prime due prove del calendario, in Austria, che l’ultima creazione della scuderia del cavallino rampante appare un completo disastro. Tanto che già in vista della prova di Budapest si parla di teste tagliate e posti bollenti pronti a saltare, in primis quello di Mattia Binotto, la cui direzione è ora al banco degli accusati. Specie poi dopo quanto occorso al Gp di Stiria solo domenica scorsa: non solo una vettura lontanissima dal podio, in difficoltà a lottare anche con team di minor prestigio, ma pure l’ autoscontro tra Vettel e Leclerc, occorso già al primo giro, che ha costretto al ritiro entrambe le vetture. Difficoltà a gestire i piloti, un progetto per la Sf1000 che pare essere nato sbagliato e pure lotte politiche logoranti con altri tema e Libery Media, i cui esiti non sono sempre stati a favore della scuderia (dal taglio del budget cap, all’inchiesta Fia sui motori 2019 e un accordo segreto le di cui conseguenze paiono evidenti): la crisi Ferrari pare ormai a 360 gradi e Binotto potrebbe essere il primo a pagarne le conseguenze.
CRISI FERRARI: BINOTTO PRONTO A SALTARE E LA DIRIGENZA..
Alla vigilia del Gp d’Ungheria, è dunque crisi conclamata per la Ferrari, la cui risoluzione appare quando meno fumosa: e non sono pure poche le voci che vedono proprio il team principal Binotto il primo costretto a lasciare. Anzi come ci riporta questa mattina il Corriere della sera, pare che il manager in rosso si stia giocando in questo fine settimana gli ultimi gettoni con le alte sfere della scuderia come del gruppo FCA: senza una rivoluzione efficace, Camilleri e Elkann potrebbe presto lasciare a piedi lo stesso Binotto, e con grande disonore. Pure pare che l’ad stia già lavorando a una valida alternativa, ovvero Antonello Coletta, attuale responsabile delle competizioni GT. Dunque, già pronto un vice per Mattia Binotto, che in terra magiara si giocherà il tutto per tutto per non perdere completamente la faccia. Ma sarà ben difficile che la Rossa possa tornare a ruggire, nonostante le diverse novità tecniche che verranno introdotte proprio a Budapest e che lo stesso Team principal ha già annunciato diversi giorni fa. A non funzionare in casa Ferrari infatti non pare essere solo la Sf 1000 (anche se questa finora ha mostrato evidenti lacune prestazionali), ma pare essere crisi che investe anche l’organigramma, come l’intera impostazione del progetto. Servono soluzioni urgenti e cure d’urto: toccherà alla dirigenza però ora mostrarsi, dopo lungo silenzio, veramente attiva.