Dopo la nota unitaria di questa mattina e dopo le parole di “chiusura” di Di Maio ad ogni dialogo con Renzi o Boschi (ma non ha parlato di Pd in senso generale, ndr) torna a farsi sentire il Segretario dem Nicola Zingaretti: «Come abbiamo sempre detto : attendiamo le dichiarazioni di Conte e l’apertura della crisi. A quel punto alla Direzione del 21 riaffermeremo una posizione chiara: o nel corso delle consultazioni si verificano le condizioni per un governo forte e di rinnovamento anche nei contenuti o è meglio il voto». La crisi di Governo incombe e la giornata di domani con l’intervento del Premier Conte sarà a questo punto sempre più dirimente: la Lega non ci sta a rimanere nell’angolo anche se si moltiplicano gli “allarmi” lanciati dal Carroccio sulle trame in corso tra Pd e M5s, al netto delle mezze “smentite” dei diretti interessati. «La mozione di sfiducia della Lega al governo è ancora depositata e Salvini ha aumentato il livello di attacco nei nostri confronti. Ha bisogno di parlare di noi per fare notizia, è disperato. Spero che nella Lega si apra un dibattito sul disastro che Salvini ha compiuto in pochi giorni e in totale autonomia», attacca ancora Di Maio dall’assemblea del Parlamentari M5s congiunta nelle scorse ore. Intanto Salvini, quantomeno sui social, è in “silenzio” da oltre 5 ore il che la dice tutta, forse, dello studio per la strategia che sta mettendo a punto con la Lega per la giornata decisiva di domani.
DI MAIO CHIUDE A RENZI-BOSCHI
Crisi di Governo, assemblea parlamentari in casa M5s e Luigi Di Maio detta la linea: «L’apertura ad altre forze politiche sarebbe profondamente sbagliata», condividendo le posizioni espresse dai ministri Bonafede e Fraccaro. Il ministro dell’Interno e dello Sviluppo Economico ha ‘allontanato’ il Pd, pronto ad affidarsi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e «al percorso istituzionale che vorrà delineare». Di Maio, che ha incontrato nelle scorse ore Giovanni Tria, ha voluto ribadire pieno appoggio al premier Giuseppe Conte: «Quello che vi chiedo di condividere oggi è la piena fiducia nel discorso che farà Conte: non merita di essere trattato come in questi giorni e nemmeno di essere accusato di trame segrete, non ho mai visto in nessuno una tale rettitudine». Non si placa il duello a distanza tra i due ormai ex alleati, ma c’è da registrare clima rovente anche in casa Pd: le varie correnti sono divise sul percorso da affrontare e non sono esclusi colpi di scena. Forza Italia, con Renato Brunetta, propone un esecutivo dei responsabili: «Si azzera il governo M5s-Lega e se ne fa uno con tutti quelli che ci stanno, per salvare l’Italia da una congiuntura spaventosa dal punto di vista economico-finanziario, ma anche istituzionale e democratico», le sue parole a Qn. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CRISI GOVERNO, PD: “NEGOZIATI PRIVI DI FONDAMENTO”
Il Movimento 5 Stelle dice no a un esecutivo con Renzi e la Boschi, Salvini non intende lasciare il Viminale e ora il Pd decide di smentire molte delle indiscrezioni giornalistiche uscite nelle ultime ore. La crisi di Governo imperversa e i dem sono stati indicati come futuri alleati del M5s, ecco la nota diramata pochi minuti fa: «Siamo alla vigilia dell’intervento del Premier Conte in Parlamento e in presenza di una crisi di governo ancora non parlamentarizzata. Per questo motivo, in riferimento ad alcune notizie rilanciate oggi, l’Ufficio Stampa del Pd precisa che è privo di fondamento parlare di negoziato sul governo e addirittura di caduta di tabù per un eventuale Conte bis». Una presa di posizione netta quella del Partito Democratico, mentre Pietro Grasso apre ad una possibile convergenza con i partiti di Di Maio e Zingaretti: «Penso che tutte le ipotesi siano possibili», il leader di Liberi e Uguali a Radio 24. Infine, Fratelli d’Italia ha annunciato una manifestazione per la giornata di domani, martedì 20 agosto: il partito di Fratelli d’Italia scenderà in piazza per «dire no agli inciuci» e chiedere «elezioni subito». Attese novità a stretto giro di posta… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CRISI GOVERNO, M5S SMENTISCE: “MAI CON RENZI E BOSCHI”
M5s con Pd e Renzi? “Una bufala della Lega”: risposta a sorpresa da parte di un alto in grado importante all’interno del Movimento 5Stelle, ovvero il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia Diretta, Riccardo Fraccaro. I grillini respingono su tutta la linea l’intenzione di un Governo “alternativo” a quello gialloverde tra Pd e M5s e con il Ministro fidato di Di Maio attaccano Salvini «Voglio dirlo chiaramente: noi non faremo accordi con Renzi e Boschi, è la bufala dell’estate che la Lega sta diffondendo dopo aver fatto cadere il governo». Su Facebook Fraccaro spiega poi come l’obiettivo vero del Movimento è quello di tagliare 345 parlamentari e «chi il 20 agosto voterà contro Conte lo farà solo per impedire la riforma. Questa è la verità». A dargli manforte ci pensa anche il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, «C’è una forza politica in Italia che ha sempre mantenuto la sua coerenza e ferma la bussola sull’interesse dei cittadini, non delle banche né dei comitati d’affare. Il M5a non si siederà mai al tavolo con Renzi e/o Boschi». Intanto l’ex premier fiorentino sui social continua la campagna di raccolta firme per sfiduciare Salvini e sottolinea «la petizione per la sfiducia a Salvini sta raggiungendo quota 70 mila. Chi vuole firmarla dovrebbe sbrigarsi. Perché credo proprio che da domani non servirà più»; come a dire, da domani ci sarà una nuova maggioranza e la Lega andrà all’opposizione. L’esatto opposto di quanto dicono dal M5s: il 20 si avvicina e in Senato probabilmente si giocherà ancora una volta la partita fondamentale per questa “pazza” e imprevedibile crisi di Governo.
CRISI GOVERNO: SALVINI VS COALIZIONE URSULA
La crisi di Governo c’è ma ormai non si capisce più chi sia a proporla e chi sia in grado di portarla avanti: la “mossa” di Salvini prima di Ferragosto ha fatto muovere le trame sotterrate da mesi (ma mai concluse, ndr) tra Pd e M5s e di colpo la Lega che puntava ad Elezioni anticipate per capitalizzare il consenso, si è ritrovata con il rischio di rimanere in un sol colpo fuori dal Governo e senza più il voto per riportala subito a Palazzo Chigi. Domani il Premier Conte scioglierà le sue riserve parlando in Senato e dirà il suo “piano” per gestire la crisi, ma le trattative sono fittissime tanto tra grillini, renziani e zingarettiani quanto tra i leghisti che in extremis provano a convincere Di Maio a non affidarsi al “partito di Bibbiano” (come è tornato a definire i dem stamattina il vicepremier Salvini). In alternativa, come racconta bene Del Duca sul Sussidiario, la possibilità per l’anima istituzionale del Carroccio di sperare in un “niet” di Mattarella all’accordicchio dem-5Stelle eterodiretto da Beppe Grillo con Conte premier (il Quirinale non sembra entusiasta neanche di questa scelta, ndr). Un grande rebus che da domani avrà almeno dei paletti di “fattualità” che aiuteranno quantomeno a capire cosa avverrà nei prossimi mesi, se Elezioni o un “governo di legislatura” appoggiato da Pd-M5s-LeU e forse anche Forza Italia, ribadendo quella coalizione “Ursula” (dal nome della Von der Leyen, ndr) auspicata ieri da Romano Prodi.
GOVERNO, PROVE DI MANOVRA PD-M5S
In una lunga intervista a Radio Anch’io, Matteo Salvini ha tentato di mettere in guardia l’elettorato sulle prove di manovra (sia economica che di accordo politico) di Pd e M5s: «Non sono a bussare la porta di nessuno. M5s ha scelto Renzi? Auguri, lo spieghino a Bibbiano, a Barca Etruria, agli italiani…». Per il vicepremier leghista, «Qualunque governo venga fuori da questa crisi sarà un patto per la poltrona sostenuto in particolare da quaranta senatori renziani, che hanno il terrore di andare al voto». Gli viene chiesto il perché allora di quella crisi avanzata prima di Ferragosto e Salvini ribadisce «Il governo era fermo da troppo tempo, bloccato da troppi no. Avvicinamento fra 5 Stelle e Pd era già chiaro in Ue. La dignità vale di più di una poltrona». Dopo che ieri il vertice di stato maggiore del Movimento 5 Stelle ha definito Salvini «inaffidabile» e «non più credibile», il leader della Lega replica ancora «Si stanno inventando la qualunque ed eventuale governo Pd-M5s sarebbe un tradimento degli italiani. Non vorrei che un ipotetico governo Renzi-M5s riaprisse i porti, approvasse lo ius soi e vanificasse il lavoro di questi mesi. Ma ripeto se qualcuno al governo preferisce Renzi lo dica e lo spieghi agli italiani». La trattativa “giallorossa” intanto tenta qualche avvicinamento, nonostante ieri Di Maio abbia detto con chiarezza che sul tavolo con Renzi non si siederà mai; secondo il Quotidiano.net, lo spazio di dialogo tra Pd e M5s ci sarebbe su alcune grandi opere e i dossier Ilva-Alitalia con un possibile accordo “alla tedesca”, come spiega Delrio e come viene “benedetto” dall’ex premier Prodi. Non sarà però affatto facile, qualora parta il “Conte Bis” con la nuova maggioranza, trovare una quadra su politica industriale e infrastrutture, come già profetizzato da Calenda (che ha tra l’altro già annunciato di andarsene dal Pd se partisse il Governo “Ursula”).