Si è concluso dopo quasi 2 ore di confronto il vertice tra il Premier Conte e lo stato maggiore di Italia Viva nel merito di tutti i temi caldi che hanno paventato una crisi di Governo nelle scorse ore: «E’ stato un incontro positivo» ha detto il portavoce di Italia Viva Ettore Rosato, «Nelle prossime settimane lavoreremo con il presidente Conte per definire le priorità». Insomma, niente strappi ma “risposte” sui temi che i renziani chiedono da mesi: «possibilità di anticipare le riaperture e ipotesi piano shock, Lo chiamassero pure piano De Micheli o come vogliono, purché parta e cominci a dare lavoro» fanno sapere fonti di IV all’Adnkronos. Uscendo da Palazzo Chigi, in un clima più istituzionale, Rosato spiega «Serve un decreto presto e che sia efficace. Noi siamo preoccupati per l’efficacia» mentre sul tema caldo della regolarizzazione dei lavoratori stranieri (dai migranti alle colf e badanti), «il ministro Teresa Bellanova ci sta lavorando. Ha avuto coraggio e sta facendo un lavoro straordinario». Niente dimissioni, come già ribadito oggi da Faraone ma anche perché dall’incontro con il Governo, concludono da Italia Viva, «ci sembra che vi sia un orientamento positivo». A guardare però le ultime dichiarazioni di Vito Crimi e Nunzia Catalfo del M5s – leader e Ministra del Lavoro – non sembra al momento esserci tutto questo orientamento incline alla norma nel Dl Maggio..



ANCHE BELLANOVA AL VERTICE CON CONTE

A sorpresa nella delegazione di Italia Viva accolta a Palazzo Chigi dal Premier Giuseppe Conte c’è anche la “pietra dello scandalo” nello scontro all’interno del Governo sul tema migranti, Teresa Bellanova: la Ministra dell’Agricoltura assieme a Boschi, Faraone e Rosato si è presentata per discutere direttamente con il Capo del Governo circa la norma sulla regolarizzazione dei migranti-braccianti sulla quale ancora il M5s si oppone fermamente.

Di contro, dopo la presentazione della mozione di sfiducia al Ministro Bonafede da parte del Centrodestra, il ruolo di Italia Viva soprattutto al Senato diventa decisivo con i 17 voti che possono garantire al Governo la compagine di Matteo Renzi: su questo tema e sugli aiuti da destinare alle imprese nel Decreto Maggio (ipotesi “spacchettamento” è l’ultima rilanciata da fonti vicino al Governo) si porrà la piena attenzione nel vertice Conte-renziani. Nel frattempo, il prossimo 13 maggio pomeriggio alla Camera arriva proprio Bonafede con il calendario del Parlamento che ancora deve decidere se per un’informativa sulla vicenda carceri o già per l’esame della mozione di sfiducia presentata a suo carico dall’opposizione.

ITALIA VIVA “BELLANOVA NON SI DIMETTE”

Il fatto che la Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova al 99% non passerà alle dimissioni non significa certo che la situazione interna al Governo sia “rose e fiori”, ma di certo nel vertice odierno tra Conte e Italia Viva non si arriverà ad uno scontro: così lo spiega il presidente dei senatori Iv Davide Faraone prima dell’incontro a Palazzo Chigi fissato per le ore 15. «Noi a fine marzo abbiamo detto di riaprire e siamo stati quasi presi per pazzi. Oggi alle 15 abbiamo un incontro con Conte per fare il punto della situazione: lo chiarisco subito , non ci sono dimissioni di ministri in vista», spiega il capogruppo che assieme a Ettore Rosato e Maria Elena Boschi incontrerà il Presidente del Consiglio a breve. «Italia Viva – conclude Faraone, ospite ad Agorà su Raitre- continua a chiedere cose utili al Paese, primo tra tutti lo sblocco delle opere già finanziate per 120 miliardi di euro. Il modello è il ponte di Genova e l’Expo. Mi ha colpito tantissimo il suicidio dell’imprenditore campano: quanti come lui sono così sfiancati dalle preoccupazioni? A quanti abbiamo dato le giuste garanzie? La burocrazia sovrasta ogni liquidità , bisogna dare risorse a fondo perduto alle imprese perché sono loro che creano lavoro».

Resta però il freno a mano tirato sul Decreto Maggio, la questione non risolta sui migranti (ancora stamattina, sempre in tv, Vito Crimi leader M5s ha ribadito il No del Movimento alla norma voluta dalla Bellanova) e l’insofferenza di imprese e lavoratori che attendono i tanti attesi e sbandierati interventi del Governo. Ad aggiungere “pepe“ alle tensioni nel Governo, la Lega ha da poco presentato una mozione di sfiducia «con Centrodestra compatto» (ha detto Salvini in conferenza stampa) al Ministro della Giustizia Bonafede.

CRISI GOVERNO: VERTICE CONTE-ITALIA VIVA

E così all’improvviso quelle tensioni che erano state “cristallizzate” prima dell’emergenza coronavirus (basti ricordare prescrizione e legge elettorale, giusto per citare due temi che portarono quasi alla crisi di Governo), tornano di attualità e fanno esclamare stamane al segretario del Pd Nicola Zingaretti «Il governo deve dialogare con le opposizioni. Se questo governo non ce la fa vedo difficile che si possa riproporre una maggioranza diversa», invocando così Elezioni anticipate se Conte dovesse fallire nella fase 2. Il vertice odierno tra il Premier e Italia Viva dovrebbe tentare di distendere gli animi ma “nasce” come origine ben da prima dell’aut-aut imposto ieri dalla Ministra Bellanovao regolarizzazione di migliaia di migranti-braccianti, o io mi dimetto»).

Lo scontro tra le diverse anime nel Governo deriva dall’intera gestione della crisi coronavirus, con l’ala “statalista” che si contrappone a quella “produttivista-liberale” nel dare luce al Decreto Maggio: e così M5s e Italia Viva giocano su sponde differenti, con il Pd nel mezzo che fatica a trovare una quadra e a offrire stabilità al Governo Conte. Il Decreto economico stenta a decollare (da Aprile è diventato Maggio e già questo dice molto) ma è l’intera maggioranza che nella fase più delicata dell’emergenza coronavirus, con tra l’altro il tema europeo pronto di nuovo ad esplodere domani (Eurogruppo a tema Mes e Recovery Fund), non riesce a trovare il “bandolo della matassa”.

STALLO DECRETO MAGGIO E REGOLARIZZAZIONE MIGRANTI

La tensione è alle stelle, con Italia Viva che ha accettato l’invito a Palazzo Chigi del Premier Conte ma ha anche posto nuove “urgenze” che hanno fatto irritare non poco gli alleati, sia Pd che M5s: «Iv nell’accogliere l’invito rilancia la sfida ponendo il “problema giustizia” e la “questione di Bonafede” verso il quale già sulla prescrizione aveva minacciato la sfiducia, e rilanciando sulle misure del decreto di maggio», riporta l’Ansa rivelando anche un’altra fonte Pd «E’ chiaro che l’unico obiettivo dei renziani è logorare Conte, ma non si rendono conto che il Paese non capisce chi ora gioca allo sfascio». La regolarizzazione dei migranti da inserire nel nuovo Decreto Maggio sta diventando il “nodo” attorno a cui si è bloccato l’intero Dl che avrebbe dovuto sbarcare in CdM proprio oggi. In realtà i veri nodi riguardano come sostenere le imprese (liberalizzare o aumentare la presenza dello Stato), il Reddito di Emergenza (Iv non vuole “innaffiare” di soldi senza responsabilizzare e incentivare la ripartenza) e anche i ritardi dei trattati europei citati ieri da Conte nel tentativo di “spiegare” il ritardo del Dl Maggio.

Se poi a questo si aggiunge il caso Bonafede-Di Matteo sui boss mafiosi e la strategia di logoramento di Italia Viva, la crisi di Governo è bella che pronta: «Oggi il passo avanti – dice un dirigente di Italia Viva all’Ansa – è che si segna un punto politico: Conte ha capito che sulle dimissioni Teresa Bellanova fa sul serio. E ha realizzato di aver bisogno di Italia viva, perché i nostri 17 senatori sono determinanti per la maggioranza al Senato. Solo qualche giorno fa ci bollava come partito del 2%, ma se sarà 2% si vedrà quando voteremo mentre ora i 17 senatori Iv sono realtà e di ‘responsabili’ che ci rimpiazzino non se ne vedono all’orizzonte. Ora Conte dice di voler ascoltare: vedremo se alle parole seguiranno i fatti». Nel frattempo, Renzi per sabato mattina ha convocato una video-conferenza con tutti i deputati e senatori di Iv: la “battaglia” è più viva che mai, mentre il Paese intanto attende risposte concrete sugli aiuti economici ormai da un mese..