LA “PROPOSTA” DI BEPPE GRILLO PER SANARE LA CRISI M5S: IL RIENTRO DEGLI ESPULSI E IL “COMMISSARIAMENTO” DI CONTE

Giuseppe Conte nel giro di pochi giorni ha “dovuto” ammettere l’errore dell’appoggio al governo tecnico di Draghi, aprire alla possibilità di un rimuovere il vincolo del secondo mandato agi iscritti M5s e ora potrebbe ritrovarsi all’interno del partito i vari espulsi degli ultimi anni (specie quelli del 2021, in scontro totale con l’allora leader Luigi Di Maio): questo e altro per il Movimento 5Stelle nell’immediato post-Elezioni Europee, dopo la nuova sconfitta importante a livello nazionale, ancor peggio dei risultati delle Politiche 2022.



Da più parti emergono voci e retroscena legati alla volontà di Beppe Grillo, anima, fondatore e attuale Garante M5s, di “commissariare” nel breve Conte e voltare pagina nel giro di qualche mese con la sostituzione del capo politico in cambio di volti “nuovi” o comunque più amati all’interno della base grillina (l’identikit n.1 è quello di Chiara Appendino ma occorre attendere la conclusione del processo sui fatti di Torino per capirne l’effettivo futuro politico). Una delle idee di più immediata realizzazione è appunto quella di lanciare una sorta di “amnistia” ai vari espulsi ex grillini, specie quelli cacciati nel 2021 proprio dopo l’adesione al Governo Draghi ampiamente mal digerita da gran parte del Movimento,



AVV. BORRÈ: “AMNISTIA ESPULSI M5S SCELTA ARDITA MA POSSIBILE PER AGGIRARE PRECLUSIONE STATUTO M5S”

La notizia rilanciata in queste ore dal “Corriere della Sera” vede proprio fonti vicine a Beppe Grillo che confermano la volontà di una specie di “amnistia” per gli espulsi del M5s: tra questi anche nomi big del Movimento che fu, da Barbara Lezzi a Nicola Morra, passando per Elio Lannutti, Alessio Villarosa e Rosa Abate. Conte dopo i risultati pessimi delle Europee 2024 non avrebbe la forza politica di opporsi e così il M5s si ritroverebbe nuovamente in squadra nomi amati dalla base anche perché “ribelli” all’ingresso grillino nell’esecutivo tecnico post caduta del Premier Giuseppe Conte.



«Così il garante metterebbe in scacco il leader», ragiona una fonte grillina con il “Corriere”, «Come potrebbe opporsi dopo aver chiesto scusa?». Furono in tutto 40 gli espulsi a vario titoli tra il 2020 e il 2022 e un ingresso 2.0 nel partito permetterebbe di poterli candidati alle prossime Amministrative e, perché no, nelle Politiche 2027. A domanda esplicita posta all’avvocato già legale degli espulsi M5s, Lorenzo Borré, la risposta è netta: «Un annullamento delle espulsioni? Sarebbe l’unico modo di aggirare le preclusioni statutarie». Secondo l’esperto difensore giudiziario, l’ipotesi di una “amnistia” non è del tutto campata per aria: «giuridicamente e politicamente ardita, ma conoscendo il M5S, non impossibile da attuare». L’appuntamento per la “svolta” – assieme al via libera di candidarsi anche dopo il secondo mandato – potrebbe già essere fissata con la costituente M5s prevista (ma ancora non convocata) in autunno. Secondo l’ex parlamentare M5s e giornalista Emilio Carelli, Conte può ancora “salvare” politicamente il Movimento ma deve al più presto «rinnovare il patto con gli elettori»: come ha spiegato in un lungo intervento su “L’Espresso” lo stesso Carelli, «L’esito delle Europee è lo specchio di una crisi identitaria del Movimento 5 Stelle. Tra critiche interne e leader alternativi, l’ex premier ha ora il compito di stabilire una nuova rotta. Pena la dissoluzione».