Stamane si è parlato della crisi del Mar Rosso e del Canale di Suez, che sta bloccando le merci e sta facendo aumentare a dismisura i prezzi. In collegamento vi era Zeno d’Agostino, Presidente ADSP Mare Adriatico Orientale. Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Università degli Studi di Padova, che ha raccontato: “Se il Canale di Suez non è operativo, cosa che non è successa durante il covid, la situazione può diventare peggiore di quella che abbiamo già vissuto, visto che ci sono segnali che stanno ritornando come i container vuoti. Il caso del covid era legato al fatto che non vi fossero container vuoti e non si riuscivano a caricare le merci, questi segnali stanno tornando. La velocità a cui stiamo arrivando a questa crisi è molto più alta rispetto al covid, nel giro di due mesi siamo arrivati ad un aumento di cinque volte dei noli. Eravamo prima sotto i 2.000 per la rotta Asia-Europa, tenendo conto che abbiamo anche una settimana di fermo dell’industria cinese, alcuni noli si avvicinano ora ai 10mila dollari, quindi siamo a cinque volte tanto”.



D’Agostino ha aggiunto: “Ieri è stato chiuso un trattato fra Italia ed Egitto. I Paesi interessati sono Turchia, Marocco ed Egitto, con la Turchia abbiamo già un accordo, ieri con l’Egitto un altro accordo e con il Marocco stiamo lavorando. Le filiere logistiche saranno quindi più corte e per andare incontro ad esigenze delle nostre aziende andiamo a sviluppare nuovi servizi marittimi che al momento non esistono”.



CRISI MAR ROSSO, IL COMMENTO DEL PROF MARCHETTI

Raffaele Marchetti dell’università LUISS, grande esperto di politica internazionale, ha aggiunto parlando della crisi del Mar Rosso: “L’Italia è un Paese orientato all’estero, è vulnerabile da questo punto di vista, dipende dalle materie prime che arrivano e poi l’esportazione, quindi bloccare il mare è un punto nevralgico del nostro Paese che va garanti e protetto”.

E ancora: “Il dialogo con il Nord Africa è importante, l’area è molto turbolenta, la sponda Sud del Mediterraneo è importantissima”. Marchetti ha concluso: “Al momento le regole di ingaggio per le nostre navi sono solo difensive ma ovviamente non è da escludere un’escalation: proteggere le navi e i cargo che passano da quella zona dagli attacchi Houthi”.