Il Milan è in crisi e lo certifica non solo il fallimento della Finale di Coppa Italia (alla portata dopo aver eliminato il Napoli e senza la Juventus ancora in gioco) ma soprattutto quanto visto (o meglio, non visto) ieri sera a San Siro contro la Lazio. Dominati in lungo e in largo, sfortunati in alcuni tratti, ma comunque gli 11 di Gattuso non hanno dato la sensazione neanche per un attimo di poter avere in mano le chiavi del gioco e di conseguenza del risultato. Mattinata di lavoro a Milanello con gli allenamenti defatiganti a cui hanno assistito, novità non proprio rara in questa stagione, anche i dirigenti Maldini e Leonardo. Il messaggio è chiaro e positivo: stare vicino alla squadra nel momento di massimo bisogno, ribadendo la fiducia in Gattuso (che ancora ieri si è addossato tutte le colpe per la pessima prestazione dei suoi, ndr) e alla squadra chiamata ora alle prossime ultime partite per il traguardo da tutti invocato, la Champions League. Atalanta, Inter, Napoli, Roma e la stessa Lazio (ma anche il Torino è in corsa) stanno tutte meglio del Milan visto ieri sera, spento e senza idee di gioco con Cutrone e Piatek con pochissime palle giocabili in tutti i 90 minuti.
OBIETTIVO CHAMPIONS: DA GIUGNO SI CAMBIA?
I volti di Leonardo e Maldini, mentre lasciavano Milanello, erano abbastanza distesi e sorridenti nonostante la mattinata di tensione: due ore di confronto serrato prima con Gattuso e poi la squadra per ribadire la grandezza del Milan che non si deve disunire nel momento di crisi massima. Per provare a conquistare il benamato quarto posto che garantirebbe la Champions (senza i preliminari, nota non da poco) il Milan ha ora a disposizione 5 gare da giocare con la bava ai denti: il Torino questa domenica, poi Bologna in casa, trasferta a Firenze, Milan-Frosinone e la chiusura il 26 maggio a Ferrara contro la Spal. Fiorentina a parte, match tutti alla portata del Milan ma non quello visto ieri. Senza Paquetá i rossoneri girano a vuoto, con Suso fuori forma da mesi e Calhanoglu troppo solo ad inventare gioco: recuperare il brasiliano è l’obiettivo n.1 dopo la scoppola ieri contro gli Inzaghi boys. Tirare fino a giugno con la possibilità di prendersi la Champions: questo hanno chiesto Leo e Paolo al loro amico e tecnico Ringhio. Poi si vedrà sul futuro anche se l’impressione è che, comunque vada a finire, l’estate rossonera sarà di nuovo rivoluzione tecnica e forse anche societaria (un big come Direttore Sportivo?).