Crisi in Sudan, è emergenza per l’esodo di massa dei migranti che scappano verso nord, secondo Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto Affari Internazionali, la situazione già molto grave iniziata con il colpo di stato peggiorerà sfociando in una guerra civile. Come obiettivo, tra gli altri ci sarebbero anche interessi internazionali nel favoreggiare il traffico di esseri umani e destabilizzare i paesi europei. Nelli Feroci, intervistato dal quotidiano Il Tempo, esprime preoccupazione per quanto sta accadendo e per le prospettive future, soprattutto in merito alla questione migranti. “Il Sudan, è già una delle rotte preferite dai trafficanti, la crisi non farà altro che aggravare la situazione provocando sempre più arrivi sulle nostre coste“.
L’Italia infatti è un punto strategico per questioni geografiche e potrebbe rappresentare punto nevralgico tra quelli più esposti ai flussi migratori di massa. Anche perché quanto accaduto in Sudan potrebbe “contagiare” altri stati limitrofi. Ma questo non è l’unico elemento sul quale occorre vigilare. C’è un’altro fattore di preoccupazione che secondo Nelli Feroci è rappresentato dal sostegno di Putin e del gruppo Wagner al generale Mohamed Hamdan Dagalo, vicepresidente del Sudan e protagonista dello scontro ai vertici che ha provocato il tentativo di golpe.
Crisi Sudan, Nelli Feroci: “Golpe sostenuto dalla Wagner per destabilizzare Europa”
Il presidente dell’Istituto Affari Internazionali, Ferdinando Nelli Feroci, nell’intervista sulla crisi in Sudan, avverte che il coinvolgimento dell’armata russa e delle truppe Wagner nel colpo di stato, può essere un chiaro segnale che Putin sta inviando all’occidente. “Quella della presenza russa in regioni apparentemente remote è una strategia per creare all’interno del mondo occidentale avamposti e alleanze da utilizzare quando ci sarà bisogno“.
Obiettivo della Russia potrebbe essere quello di aumentare una destabilizzazione aumentando i flussi di migranti verso l’Europa. Questa strategia è stata già messa in atto da Putin in altri paesi, perchè “Avere anche in Africa governi amici e alleati filorussi è un investimento che a lungo termine produce frutti sia dal punto di vista diplomatico che economico“. È noto infatti che nel Sudan ci sia grande quantità di oro, quindi oltre all’alleanza contro altri stati occidentali c’è anche l’interesse di acquisire materie prime importanti.