Cristian Cocco, ex inviato di Striscia la Notizia di 51 anni, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di estorsione ai danni dell’operatore di ripresa Massimo Antonio Aversano. I fatti risalgono proprio al periodo in cui i due erano alle dipendenze di Mediaset, in quanto lavoravano insieme per il tg satirico di Antonio Ricci.
Secondo l’accusa, come riportato da Ansa, l’attore comico nel corso di quattro anni avrebbe costretto il collaboratore a versargli oltre 60 mila euro pari alla metà dei compensi ricevuti per la realizzazione dei servizi. Viceversa, in base alle sue minacce, avrebbe interrotto il loro rapporto professionale e si sarebbe rivolto a qualcun altro, lasciandolo disoccupato. L’uomo nel 2018 aveva deciso di smettere di accettare le sue richieste e aveva presentato una denuncia alle forze dell’ordine. Da qui l’accusa di estorsione. La gup Federica Fulgheri su richiesta del pm Valerio Bagatini nelle scorse ore ha deciso che Cristian Cocco andrà a processo.
Cristian Cocco rinviato a giudizio per estorsione: l’ex inviato di Striscia la Notizia nei guai
Cristian Cocco, essendo stato rinviato a giudizio, andrà dunque a processo con l’accusa di estorsione. La prima udienza è stata fissata il 6 luglio prossimo e si svolgerà davanti ai giudici del Tribunale di Oristano. La vittima, Massimo Antonio Aversano, operatore di ripresa che collaborava con l’ex inviato di Striscia la Notizia per la realizzazione dei servizi del tg satirico, non si è costituito in giudizio. Lo stesso è accaduto per la società che curava il service, Videovolo, di cui è legale rappresentante Kristina Papp, che non è mai stata ascoltata dagli inquirenti.
La difesa dell’attore comico, rappresentata dall’avvocata Cristina Puddu, in vista dell’inizio del processo, ha rigettato l’ipotesi di reato, sostenendo che la vicenda sia “poco chiara e con accuse infondate per le quali Cocco ha subìto gravi danni lavorativi”. Inoltre ha annunciato che “la sua innocenza verrà fatta valere nell’istruttoria dibattimentale, sia con prove testimoniali che documentali”.