Cristiana Calone è la figlia di Massimo Ranieri nata dall’amore con Franca Sebastiani, conosciuta come Franchina. La ragazza, nata nel 1971, viene riconosciuta solo nel 1995: Cristiana ha 24 anni e il cantante di “Perdere l’amore” decide di riconoscerla a tutti gli effetti. L’incontro tra i due però avviene molto tempo dopo. Passano bene 12 anni prima che la ragazza, oramai diventata una donna, possa riabbracciare dal vivo l’amato papà. Una storia turbolenta quella di Cristiana, ma le cose improvvisamente cambiano quando arriva una telefonata.
E’ il 2007 quando Massimo Ranieri e la figlia riescono ad abbracciarsi in studio televisivo. Ad invitarla è proprio l’artista che la vuole nel suo show. “Lo amo e non gli porto rancore” – sono le prime parole di Cristiana che precisa – “è impossibile odiare un genitore. Mia madre non ha mai detto una parola contro di lui”. Cristiana racconta poi il primo indimenticabile incontro con il papà: “fino a quel momento lo avevo visto solo in tv. Il giorno che chiamò per la prima volta, mia madre sbiancò. Io gli dissi “Ciao papà”. Lui mi disse: “Che strano sentirsi chiamare così. Voglio che tu venga ospite nella mia trasmissione”.
Cristiana Calone sul padre Massimo Ranieri: “non si può vivere di rancore, di astio”
Cristiana Calone e il padre Massimo Ranieri, infatti, si ritrovano nello show “Tutte donne tranne me” trasmesso su Rai1: in quell’occasione Ranieri decide di presentare ufficialmente Cristiana come sua figlia a tutto il pubblico italiano. Un momento magico che la Calone ricorda così: “io sono andata in jeans e maglietta, pensavo che sarei stata tra i pubblico. Invece, mi ha presentato ufficialmente. Dopo, io e la mamma siamo andati a casa da papà. Non si può vivere di rancore, di astio”. A fare da colonna sonora al loro primo incontro la canzone “La cura” di Franco Battiato. A fine esibizione fu proprio Massimo Ranieri a fare una doverosa precisazione: “all’epoca mi consigliarono di non rendere pubblica la paternità perché avrebbe danneggiato la mia carriera e la mia immagine. L’unico alibi che ho e che ero giovanissimo e inesperto”.