Cristiana Capotondi non nasconde la sua profonda ammirazione per Chiara Lubich, il personaggio che ha interpretato con dedizione e grande coinvolgimento nel film ‘L’amore vince su tutto’. In una intervista rilasciata ai microfoni di Fanpage.it ha raccontato le sue sensazioni dopo aver girato il film, proposto questa sera su Raiuno. “Ho ammirato questa giovane donna che, nel momento in cui vede la propria città, Trento, bombardata dagli alleati, decide di rispondere a questo grande dolore unendo le forze a un gruppo di amiche e poi coinvolgendo quasi tutta la città, per aiutare i più bisognosi”, si legge sul portale. Cristiana Capotondi ha assicurato che la trama del film rispecchia esattamente la vera storia di Chiara Lubich, anche se inevitabilmente i dialoghi hanno subito l’influenza creativa degli sceneggiatori: “ma non c’è nulla di inventato, la trama rispecchia la realtà”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Cristiana Capotondi a Domenica In aspettando il film su Chiara Lubich

Cristiana Capotondi è intervenuta oggi per una breve ospitata nel corso della prima puntata dell’anno di Domenica In per dare l’appuntamento al film tv in onda stasera su Rai1 e che la vedrà protagonista, dal titolo “Chiara Lubich. L’amore vince tutto”. Prima di parlare del personaggi del quale ha indossato con orgoglio i panni nel corso della pellicola, Cristiana ha ricordato con orgoglio i suoi esordi, spinta anche dai ricordi della padrona di casa Mara Venier: “Ho cominciato nel 1993, ero quasi una bambina, sono stata molto fortunata”.



Spazio quindi al suo ultimo lavoro in onda nel prime time di oggi ed al personaggio di Chiara Lubich: “è una donna nata nel 1920, nel 1943 è una giovane che vede Trento bombardata e risponde ai suoi concittadini”, ha spiegato. “Le nasce la voglia di dedicare la sua vita al Cristo, si consacra e inizia la strada verso quello che la chiesa cattolica riconosce come movimento dei Focolari”. Parlando del film la Capotondi ha proseguito: “Siamo molto contenti di aprire l’anno, è una storia che al di là dell’appartenenza religiosa ha abbracciato nel movimento anche persone non prettamente cattoliche. Aveva il desiderio di tenere tutti insieme per l’obiettivo della fratellanza”. Quindi l’attrice ha auspicato che “il messaggio di questa sera spero possa essere colto da qualche politico al fine di raggiungere una soluzione a livello internazionale”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Cristiana Capotondi, la sua visione di Chiara Lubich

“Vestire i panni di un personaggio come Chiara è una responsabilità nei confronti di se stessi prima ancora che del pubblico. Sbagliare o, meglio, non capire un personaggio così sarebbe stata davvero un’occasione persa”. Così Cristiana Capotondi, protagonista su Rai1 del film tv Chiara Lubich. L’amore vince tutto, parla in un’intervista del 29 dicembre ad Avvenire del suo nuovo ruolo in una produzione di grande pregio culturale e intellettuale. Sì, perché Chiara Lubich – docente, saggista e fondatrice del Movimento dei focolari – è stata anzitutto una donna colta e intelligente, appassionata di filosofia come a quella Sapienza (intensa come attributo di Dio) che sempre la ispirò nel corso della sua vita. La sua interprete la descrive semplicemente come una donna “con una grande dolcezza e una grande sensibilità”, per poi mettere in evidenza quella visione lucida che – dice – “ha accompagnato la sua presa di coscienza su come portare in giro per il mondo il suo messaggio sulla fratellanza universale, ispirato alla preghiera di Gesù al Padre, ‘che tutti siano uno’, che leggiamo nel vangelo di Giovanni”.

Cristiana Capotondi: “Ecco cosa mi ha colpita di Chiara Lubich”

C’è una cosa in particolare che Cristiana Capotondi segnala, quando parla di Chiara Lubich, e questa non è altro che la sua modernità e attitudine ad anticipare i tempi. Il riferimento è a una scoperta fatta nella sua casa a Rocca di Papa: “Se si apre un mobile – racconta l’attrice – vi si trova una meraviglia tecnologica che risale agli anni Ottanta e che già allora permetteva a Chiara di fare quello che noi oggi, nell’era del Covid, facciamo sulle piattaforme come Zoom e simili. Con quel sistema lei riusciva a mettersi in contatto con tutti coloro che facevano parte del Movimento dei focolari. Grazie a una tecnologia sperimentale che le era stata messa a disposizione perché era considerata una testimonial della comunicazione, lei arrivava in video e in voce e riceveva le voci delle persone con cui parlava. Lei aveva il desiderio di parlare con tutti e sapeva che c’era bisogno di condividere certi valori. In un’epoca come la nostra, in cui abbiamo smesso di farci domande e non riusciamo nemmeno ad affrontare certe tematiche, la figura di Chiara Lubich è fondamentale”.

Cristiana Capotondi racconta la giornata-tipo dei focolarini

Per arrivare preparata, Cristiana Capotondi ha letto molto sulla figura di Chiara. Ed ha anche fatto esperienza di una giornata-tipo dei focolarini: “Ci siamo presi cura di una famiglia bisognosa: abbiamo portato loro dei doni, abbiamo parlato, scherzato, riso. In poche parole, abbiamo condiviso, una cosa che abbiamo sempre meno occasione di fare, soprattutto con persone diverse da noi, perché purtroppo ci siamo abituati a erigere i nostri muretti. È qualcosa che mi piacerebbe ripetere… Devo dire che il rapporto con Chiara Lubich ti fa venire voglia di fare un sacco di cose”. E – a proposito di nuovi progetti – ammette di avere le idee chiare su cosa le piacerebbe per il futuro: “Ho un debole per le Caterine: Caterina la Grande, Caterina de’ Medici, Caterina la madre di Leonardo da Vinci. Spero, prima o poi, di interpretarne una”.