Ospite di Monsignor Viganò nel corso della nuova puntata de “Le ragioni della speranza”, l’attrice Cristiana Capotondi si è raccontata in una intensa intervista. L’ospite del nuovo appuntamento con la parentesi di “A sua immagine” dedicata alla riflessione, ha spiegato cosa significhi per lei il concetto di relazione: “Secondo la mia esperienza è il luogo in cui possiamo capire chi siamo perchè è nella relazione con l’altro che scopriamo molto di noi stessi, è nella relazione con l’altro che ci mettiamo in discussione e che possiamo costruirci uno specchio che ci consenta di capire chi siamo e anche di amare”. A detta della Capotondi, dunque, “è la parte dell’esercizio esistenziale secondo me più interessante”, per questo per lei entrare in relazione con l’altro rappresenta anche “un atto di profonda comprensione dell’assoluto che siamo ma anche del relativo che rappresentiamo”.



Nel corso dell’intervista vera e propria, Cristiana Capotondi ha parlato della sua origine di fede: “Sono una ragazza figlia di un matrimonio in parte misto”, ha svelato, in quanto sua madre era figlia a sua volta di un uomo ebreo e di una donna cattolica, entrambi molto legati alla loro religione.

CRISTIANA CAPOTONDI E LA SUA ORIGINE DI FEDE

Cristiana Capotondi ha commentato l’origine del suo nome al quale tiene particolarmente: “Mio padre è molto cattolico quindi si è in parte molto battuto per questo nome che rappresenta tanto per lui e sicuramente io lo amo immaginare questo nome anche come rappresentanza del mondo ebraico perchè Cristo era un uomo ebreo”, ha ammesso. Anche per questo nel suo nome sente “l’unione di queste grandi culture” che la rendono molto orgogliosa di chiamarsi così. “Il primo punto di approdo alla fede per me è questo nome”, ha svelato. La sua vita poi, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere con Mons. Vincenzo Paglia ha influenzato in qualche modo anche il suo lavoro da attrice. “Don Vincenzo è una persona molto importante nella mia vita spirituale”, ha svelato Cristiana che ha anche ammesso come fu proprio lui a portare il mondo della Rai nella Basilica e da lì lei comprese che avrebbe voluto fare questo mestiere “per questo gli sarò sempre grata”.



L’OMAGGIO A PAPA FRANCESCO E IL PENSIERO A CHIARA LUBICH

Nel 2013 viene eletto Papa Francesco e poco dopo Cristiana Capotondi è rimasta affascinata dalla sua testimonianza ed ha voluto non solo fare l’attrice ma anche la regista: “Abbiamo voluto realizzare un omaggio per il primo anniversario del Pontificato di Papa Francesco e l’idea era di raccontare questo episodio particolare nella giornata delle famiglie in cui un bambino corre sulla poltrona del Papa – che è il titolo del corto – e l’immagine del Papa con questo bambino credo abbia aperto i cuori di tanti”, ha commentato Cristiana. Questo corto ha anche ispirato molte famiglie ad aprirsi all’adozione, un tema molto importante rispetto al quale l’attrice ha commentato: “Io spero sempre che le adozioni siano sufficientemente difficili per le famiglie per testarne la volontà ma anche fattibili per poter far accogliere alle famiglie questo bambino”. Di recente in una fiction ha indossato i panni di Chiara Lubich: “Era una donna molto determinata e la sua determinazione nasceva dalla necessità di portare una testimonianza di amore e accoglienza in una epoca storica molto dolorosa”. Cristiana ha evidenziato come la Lubich sia stata una grande donna non solo per la chiesa ma per le donne italiane e nel mondo.