Cristiana Ciacci ieri è stata ospite a Domenica In ma nel pomeriggio sarà a Oggi è un altro giorno per parlare ancora del suo libro e della sua vita al fianco al padre rivelando anche una cosa particolare che non aveva mai detto prima. Ospite nel salotto di Mara Venier ha rivelato che spesso da piccola amava dire “sono la figlia di Little Tony” ma che ad un certo punto fu la madre a prenderla da parte anche con piglio severo per farla smettere costringendola a capire che suo padre non era Little Tony ma era Antonio Ciacci (vero nome dell’artista). In particolare, Mara ha ricordato: “Tu dicevi a tutti ‘io sono la figlia di Little Tony’ finché un giorno tua mamma, lo scrivi nel libro, ti prende da parte e ti dice ‘Cristiana’…”. Lei poi confida: “Mi dice ‘Cristiana tu non sei la figlia di Little Tony, tu sei Cristiana Ciacci’, nel senso che la figlia di Little Tony è un di più“. Cosa rivelerà a riguardo la figlia di Little Tony oggi pomeriggio? (Hedda Hopper)
Cristiana Ciacci “Mia missione? Essere mamma”
Cristiana Ciacci ha commentato le difficoltà di essere una madre ma anche la sua vera missione, riuscire a tenerli tutti insieme: “Io volevo fare la mamma, a me interessava questo, volevo essere una mamma a tutti gli effetti, volevo che i miei figli crescessero tutti insieme come fratelli anche se figli di tre padri diversi. Noi siamo una famiglia, sono ancora insieme e spero che lo saranno sempre anche quando non ci sarò più”. Quando Little Tony è morto lei aspettava la quarta figlia ma non ha avuto il coraggio di dirglielo perché sapeva che gli mancavano ormai poche settimane: “Era un momento difficile, lui soffriva incredibilmente, perché avrei dovuto dargli un’altra preoccupazione?”, ha spiegato. “Per lui era l’ennesima preoccupazione in quel momento”, ha aggiunto. Cinque minuti dopo la morte “gli ho detto proprio tutto”.
“Lui ogni volta voleva proporre cose nuove, per non ripetersi e stupire sempre!”, ha aggiunto la figlia di Little Tony prima di vedere una lunga carrellata di messaggi da parte dei suoi amici, a partire da Gianni Morandi, passando per Fiorello. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Cristiana Ciacci torna a Domenica In
Cristiana Ciacci, la figlia di Little Tony, tra gli ospiti della puntata di Domenica In in onda oggi, domenica 6 giugno. Insieme a tanti amici dell’amatissimo papà come Bobby Solo, Edoardo Vianello e Orietta Berti, Cristiana Ciacci, nel salotto di Mara Venier, regalerà al pubblico un racconto inedito di papà Tony. Cristiana Ciacci, mamma di cinque figli, era legatissima al padre che ha seguito anche durante la sua carriera. Un rapporto speciale che Cristiana porta sempre nel cuore, ma che non è stato sempre facile come ha spiegato lei stessa. Cristiana, infatti, ha dovuto dividere l’affetto del padre con la musica, l’altro, grande amore di Little Tony. “Figlia unica, mamma lontana perché hostess, papà lontano… Ho sofferto tanto per la solitudine, ho avuto carenze affettive” – ha ammesso nella puntata di Domenica In del 30 maggio – “Tornavano a casa con tanti regali, ma io volevo soltanto loro, e loro non c’erano. Questo ha fatto crescere una bambina e un’adolescente arrabbiata, ha gettato le basi per una vita complicata”.
Cristiana Ciacci e il rapporto con papà Little Tony
Nel passato di Cristiana Ciacci c’è un dolore enorme, quello causato dalla scomparsa della mamma, venuta a mancare quando lei era giovanissima. Rimasta sola con Little Tony, ha avuto il tempo per costruire un rapporto di grande amicizia. “Con papà ho avuto un po’ più di tempo per recuperare il rapporto. Ci abbiamo lavorato sopra, abbiamo dovuto mettere un punto a tutte le nostre divergenze” – ha raccontato a Mara Venier. “Mi avrebbe voluta più simile a lui, una ragazza più leggera, più mondana, che sapesse godersi la vita di più. Questo lato di me lo rifiutava, forse per troppo amore, perché non riusciva a vedermi soffrire e non poteva aiutarmi”, ha aggiunto parlando dell’anoressia. Poi la malattia di Little Tony, durata sette anni. Cristiana gli è rimasta sempre accanto riuscendo a dirgli, prima che morisse, la cosa più importante ovvero che gli “volevo un bene folle”.