Cristiana Farina, ideatrice di Mare Fuori, racconta a La Nazione la serie prodotta da Rai Fiction e Picomedia, che sta avendo un successo inaudito. “L’idea nasce quasi vent’anni fa quando per la prima volta andai a visitare il carcere di Nisida, una realtà praticamente sconosciuta che mi colpì molto. A questo va aggiunto il confronto diretto con le problematiche di adolescenti, figli e nipoti, di amici e parenti”, ha rivelato. Lo scenario in cui si sviluppa la storia con protagonisti quattro giovani napoletani, infatti, è un istituto penitenziario minorile. “Pur attingendo alla realtà, ovviamente ci siamo presi delle licenze perché in carcere c’è maggiore controllo, più regole. E poi attingiamo dalla cronaca, fonte – purtroppo – di tante tematiche della serie come la violenza sulle donne, l’amore tossico”.
Il pretesto di fantasia che dà inizio alla storia, tuttavia, è l’incontro tra due personalità molto diverse tra loro. “La trama ha inizio da una grande amicizia tra due ragazzi che vengono da due mondi diversi: Filippo è del nord, benestante con un promettente futuro da pianista, mentre Carmine è meridionale, appartiene a un contesto di criminalità da cui vuole uscire. Questi due adolescenti, con tutti i loro ‘casini’ diventeranno l’uno il mentore dell’altro”.
Cristiana Farina, ideatrice di Mare Fuori: il messaggio della serie
Dietro alla trama di Mare Fuori, come sottolineato dall’ideatrice Cristiana Farina, ci sono numerosi messaggi importanti. “Con il lockdown il disagio giovanile è emerso in tutta la sua potenza, ma forse c’era anche prima. Adesso c’è più attenzione alla salute mentale dei ragazzi e con Mare Fuori si sono accesi i riflettori anche sulla condizione nelle carceri. Non c’è la pretesa di insegnare, la serie vuole prendere per mano i ragazzi e far capire che c’è sempre una possibilità di recupero. A quell’età sta a noi adulti tendere quella mano”, ha raccontato.
I produttori, dato il successo della serie realizzata Rai Fiction e Picomedia, non hanno avuto dubbi a confermare le prossime stagioni. “La quarta è in fase di scrittura e c’è la volontà di proseguire con la quinta e sesta. Ma ora diventa difficile proseguire con la storia, viste le aspettative. In questa terza i ragazzi sono cresciuti, sono diventati grandi e si trovano a compiere delle scelte su come affrontare il mondo da adulti. E diciamo che il tema della scelta, di chi vogliono essere da grandi, continuerà anche nella prossima stagione”, ha concluso.