In Occidente cresce la discriminazione verso i cristiani, solo dal 2021 sono stati registrati più di 500 crimini di odio nei confronti dei credenti che spesso vengono considerati una minoranza, ma a quanto pare non godono della stessa protezione dei diritti riservata ad altre vittime di pregiudizi. Anzi sono vittime di persecuzione. Il punto della situazione in un articolo del quotidiano La Verità, mostra i dati allarmanti, che si riferiscono ad una nuova ondata di aggressioni, vandalismi e pressioni sulle persone “colpevoli” di indossare il crocifisso o di predicare insegnamenti religiosi.
Come accaduto all’infermiera inglese Mary Onuoha, alla quale era stato chiesto dalla direzione dell’ospedale Croydon University vicino Londra, di rimuovere il simbolo religioso che indossava. La donna era stata costretta a dimettersi dopo aver rifiutato la richiesta ufficiale, ma ha poi vinto la causa contro l’ospedale che ora è accusato di non aver rispettato i diritti umani e creato un ambiente minaccioso. Ma questo come mostrano le statistiche, non solo non è un caso isolato, ma è anche uno di quei pochi risolti con esito positivo. Numerose altre persone appartenenti alle comunità cristiane europee denunciano ogni giorno manifestazioni di odio e ostilità.
Cristiani perseguitati, il report dell’Osservatorio europeo
L’OIDAC è l’Osservatorio Europeo che monitora le discriminazioni contro i cristiani, dai dati dell’istituto si evince che il fenomeno è in netta crescita. L’ultimo report di aggiornamento pubblicato a novembre 2022 infatti, ha accertato almeno 500 episodi di crimini, di cui la maggior parte si riferisce a vandalismi e profanazioni, poi ci sono i furti di oggetti sacri e le aggressioni fisiche. Le violenze sono aumentate soprattutto nel Regno Unito, del 165% rispetto al 2017 ed in Germania con il 60% in più. Mentre restano stabili i dati in Francia, anche se è allarmante comunque il numero, con circa 900 episodi l’anno. Ed anche fuori Europa sembra esserci una nuova ascesa di violenze e discriminazioni, la maggior parte negli Stati Uniti con vandalismi in chiese, aumentati dopo le proteste del movimento Black Lives Matter.
La Baylor University, che studia il fenomeno da anni, ha definito queste aggressioni, come episodi che hanno alla base “un odio irragionevole o paura dei cristiani” coniando il termine “cristianofobia“. Questi sentimenti di ostilità si manifestano in tutto l’occidente costantemente e stanno destando una seria preoccupazione da parte di tutte le comunità e delle Ong presenti nel territorio.
Persecuzione cristiani, Fondazione Aiuto alla Chiesa denuncia indifferenza mass media
Del fenomeno dei crimini d’odio contro i cristiani se ne sta occupando da tempo anche l’Ong “Open Doors – Porte Aperte” che pubblica costantemente il lavoro di monitoraggio delle discriminazioni più o meno violente che i religiosi in tutto il mondo sono costretti a subire. Anche la Fondazione “Aiuto alla chiesa che soffre” diretta da Alessandro Monteduro ha denunciato l’ascesa di tali manifestazioni in un report recente dal titolo “Perseguitati più che mai“. Monteduro, intervistato da La Verità, accusa anche le istituzioni, colpevoli troppo spesso di indifferenza totale nei confronti di tali reati di odio. “Il disinteresse è quello di quei Paesi sovrani, ma mi riferisco anche ad istituzioni sovranazionali che potrebbero intervenire alla denuncia, accrescendo la sensibilità e la consapevolezza delle sofferenze dei cristiani, ma purtroppo non lo fanno“.
Le tendenze globali, aggiunge Monteduro, sono in crescita. E questo si sta manifestando soprattutto in paesi fondamentalisti islamici che compiono vere e proprie “opere persecutorie nei confronti dei cristiani“, come Iraq, Siria ed Egitto. Ma anche in Cina, che con il sistema del “credito sociale” controlla tutti coloro che hanno un credo religioso spingendo le persone ad una “rieducazione forzata“. Purtroppo, conclude il direttore “I mass media occidentali, salvo alcuni network cattolici, si voltano dall’altra parte”, in nome dei “nuovi diritti, si sta cercando a tutti costi di confinare la fede nella sfera privata” .