LA PERSECUZIONE DEL NAZISMO CONTRO I CRISTIANI: LA VERA STORIA

Nel film-docu in onda questa sera su Rai3 alle ore 21.20 dal titolo “La Croce e la Svastica” viene narrata da vicino con testimonianze e documenti esclusivi il punto di vista dei cristiani perseguitati dai nazisti: deportati, torturati e uccisi nel campo di concentramento di Dachau (e non solo). Una storia che accompagna la già triste (e ben più numerosa) persecuzione perpetrata dal Terzo Reich nazista contro gli ebrei e i polacchi ma che aiuta a comprendere il perché un totalitarismo come quello di Hitler (come fu anche il fascismo di Mussolini e in maniera esponenzialmente più devastante il comunismo dell’URSS) mirava ad annullare ogni contatto tra il popolo e la verità, tra il cittadino e la propria coscienza.



Nonostante una Germania “in teoria” cristiana, Hitler spinse a poco a poco per squalificare anche la stessa Chiesa Cattolica che con Papa Pio XII – nonostante la storiografia spesso lo abbia accusato di “accondiscenza” o peggio ancora di “complicità” – cercava invece di tutelare i propri fedeli e gli ebrei perseguitati. Il film “La Croce e la Svastica” è un lungo lavoro di inchiesta di Rai Documentari sulla persecuzione e la deportazione nel campo di Dachau di oltre 2800 cristiani: partendo dagli Archivi di Papa Pio XII in Vaticano fino ai testimoni rimasti ancora in vita, si prova a ricostruire cosa fu la persecuzione contro il cristianesimo e la Chiesa Cattolica. Dai sacerdoti trucidati nei lager – come San Massimiliano Kolbe, morto martire ad Auschwitz – fino ai movimenti di resistenza cattolica come la Rosa Bianca di Sophie Scholl, passando per i tanti eroici che misero a repentaglio la vita per difendere e nascondere ebrei e perseguitati dal Reich. La storia della Seconda Guerra Mondiale è anche una storia di persecuzione che fa della religione e della fede un elemento di enorme fastidio per il regime totalitario.



IL LAGER DI DACHAU E I 2800 MARTIRI CRISTIANI PERSEGUITATI

Secondo il «Martirologio del clero italiano 1940-1946», pubblicato dall’Azione Cattolica nel 1953, ben 729 ecclesiastici sono stati uccisi «in odium fidei» da fascisti, nazisti e poi anche da comunisti negli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale e l’immediato Dopoguerra. Il numero invece di cristiani perseguitati e uccisi è molto più ampio e in qualche modo incalcolabile su larga scala: si conosce invece il dato dei cristiani trucidati a Dachau, il lager scelto dal regime nazista per colpire gran parte della Chiesa polacca e chiunque tentasse di resistere al Terzo Reich.



Il campo di Dachau fu il primo dei campi di sterminio costruiti dal nazismo: fu aperto a marzo 1933 per volere di Himmler (il gerarca delle SS) per la detenzione dei nemici di Hitler e dell’ideologia nazista: proprio a Dachau venne istituita la scritta surreale e beffarda “Arbeit macht frei” (Il lavoro rende liberi) utilizzata poi in tutti gli altri lager, Auschwitz in testa. Fucilazioni ed esecuzioni all’inizio poi i terribili esperimenti dei medici sui prigionieri e le camere a gas, usate poi in tutti gli altri campi di concentramento. Dachau è stata la “cellula” dove è stata pensata e poi messa in atto la “soluzione finale”: a Dachau vennero deportati anche tanti sacerdoti, 2794 in tutto, di cui 1773 polacchi:  861 furono uccisi ed è per questo che il campo divenne il luogo principale del martirio del clero polacco. «Anche se qui non si vedono tombe, siamo nel più grande cimitero di sacerdoti del mondo. I polacchi hanno subito il sacrificio più grande. (…) La realtà era peggiore della nostra idea di quanto accadeva qui allora»: così l’arcivescovo di Monaco, cardinale Friedrich Wetter durante la Messa a Dachau celebrata il 30 aprile 1995, come riportato dal focus di “Famiglia Cristiana”. «Il secolo XX – ha spiegato il cardinale Angelo Amato, prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi, nell’intervista a Vatican News lo scorso maggio 2019 – fu per la Chiesa in Europa l’epoca dolorosa e gloriosa insieme dei martiri. Uomini e donne, anziani e bambini, ricchi e poveri, attraverso cui Dio manifesta la potenza della sua grazia e della sua carità. Si tratta di persone che con l’offerta della loro vita innocente, immettono nella società il seme divino dell’amore e del perdono, vincendo il male con il bene e facendo irrompere nell’umanità la luce della speranza e della fraternità». Martiri sono i sacerdoti, i cristiani imprigionati per aver aiutato gli ebrei, quelli trucidati perché avevano anche solo parenti alla lontana di origini ebraiche, o semplicemente colpiti perché si opponevano al regime nazista: una lunga e terribile persecuzione che fa da amara “cornice” ad un periodo della storia tra i più lugubri della storia umana.