La situazione per i cristiani è sempre peggio in India: rispetto a quanto già raccontavamo in questo focus prima di Natale, non è solo lo Stato del Karnataka a rappresentare una minaccia concreta per la terza religione più presente nel vasto Paese indiano.

Alla Vigilia di Natale l’assemblea del Karnataka ha approvato il disegno di legge anti-conversione (senza resistenze dell’opposizione) portando a 6 gli Stati indiani con le norme che limitano fortemente le conversioni ad altre religioni che non siano l’induismo; ma è ormai da settimane che attacchi e assalti a Chiese e religiosi in tutta l’India che fanno crescere il timore per una persecuzione forse mai così efferata nel Sud Est asiatico. Secondo il recente report di “Persecution Relief” gli assalti ai cristiani (e anche ai musulmani, seppur in tono minore) sono aumentati quest’anno del 40,8%: e dire che l’amichevole incontro in Vaticano tra il premier Narendra Modi e Papa Francesco aveva gettato luci di speranza sul futuro dei cristiani indiani. Sotto Natale gli attacchi sono aumentati a dismisura, con un linciaggio drammatico che arriva fino alla distruzione di alcune chiese con inni anti-cristiani urlati in strada. Nella notte di Natale la chiesa cattolica del Redentore ad Ambala, nello Stato dell’Haryana, è stata dissacrata e profanata con la statua del Cristo mandata in frantumi ed “esposta” nel cortile.



CRISTIANI PERSEGUITATI IN INDIA: “SOTTO ATTACCO DI ESTREMISTI E AUTORITÀ”

«Ci siamo svegliati con la statua del Redentore a pezzi e altri danni», ha spiegato ad “AsiaNews” il vescovo Ignatius Loyola Mascarenhas, «siamo addolorati, ma ricordiamo le parole di Gesù sulla croce: ‘Padre, perdonali’». Padre Ivel Mendanha, superiore regionale dei redentoristi, commenta sempre ad “AsiaNews”: «Questa chiesa è una delle nostre più antiche fondazioni in India. In questo tempo di luce e di amore ci sentiamo feriti da questo gesto. Tuttavia, come testimoni del Redentore, non ci arrenderemo alla violenza ma continueremo a offrire il nostro perdono e a costruire ponti per condividere l’amore di Gesù». Sono però 300 episodi di attacchi anti-cristiani nel solo 2021, dato vertiginosamente in aumento: «Perché vi fate gli auguri di Natale? Noi non siamo cristiani», ha twittato poco prima di Natale l’ex capo del Cbi, gli 007 indiani, Nageswara Rao. Ne sono seguiti 7 diversi attacchi ad altrettanti eventi di Natale, chiese e sacerdoti: si sospetta la mano del “Bajrang Dal”, militanti estremisti e braccio armato dell’organizzazione paramilitare induista Rss. Il loro leader, Mohan Baghwat, ricorda “Repubblica” come poco prima del viaggio di Modi in Vaticano aveva sottolineato come fosse «preoccupato dalle conversioni che distorcono la demografia dell’India». Da ultimo, la morsa della legge contro le congregazioni cristiane accusate di fare proselitismo ha portato negli ultimi giorni a diversi arresti tra i religiosi oltre al blocco dei conti della congregazione “Missionarie della carità di madre Teresa”: «noi nel mirino di estremisti e autorità», lamenta al “Corriere della Sera” John Dayal (presidente dell’All India Catholic Union), «Senza questi fondi il gruppo fondato dal premio Nobel madre Teresa non avrà soldi per funzionare: non sarà in grado di pagare le migliaia di collaboratori che lavorano negli orfanotrofi e nelle case per anziani di tutto il Paese».



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