Uno dei quattro seminaristi rapiti in Nigeria negli scorsi giorni da fondamentalisti islamici è stato liberato nelle ultime ore. Il giovane secondo i reportage sarebbe in gravi condizioni, avrebbe subito pestaggi e violenza. Non si sa nulla invece degli altri tre compagni. E’ solo l’ultimo episodio della realtà della persecuzione subita dai cristiani in tutto il mondo, persecuzione che nell’ultimo anno è ancora aumentata secondo il rapporto annuale dell’agenzia cristiana Open Doors pubblicato nei giorni scorsi. I cristiani che sono perseguitati nel mondo sono stati nel 2019 ben 260 milioni, con un aumento del 6% rispetto al 2018. Il paese dove la persecuzione raggiunge i livelli più alti è, ma era facile prevederlo perché sono decenni che è sempre al primo posto, è la Corea del Nord dove i cristiani sono circa 300mila su 25,4 milioni di abitanti, costretti a vivere totalmente nascosti altrimenti, se scoperti, vengono internati in campi di concentramento anche per tutta la vita o condannati a morte.



CHIESA VIETATA AI MINORI DI 18 ANNI IN CINA

A seguire, nei primi dieci posti, l’Afghanistan, la Somalia, la Libia, il Pakistan, l’Eritrea, il Sudan, lo Yemen, l’Iran e l’India. Con l’esclusione di quest’ultima a maggioranza indù, tutti paesi a maggioranza islamica. “I cristiani rimangono uno dei gruppi religiosi più perseguitati al mondo. Mentre la persecuzione dei cristiani assume molte forme, è definita come qualsiasi ostilità vissuta come risultato dell’identificazione con Cristo. I cristiani di tutto il mondo continuano a rischiare la prigionia, la perdita della casa e dei beni, la tortura, lo stupro e persino la morte a causa della loro fede “, ha dichiarato Open Doors in un comunicato che accompagna il rapporto. La Cina sale quattro posizioni, dal 27esimo posto al 23esimo, per via dell’aumento di regole e leggi anti religiose nell’ultimo anno. Ad esempio è vietato ai minori di 18 anni di entrare e frequentare le chiese e obbligatorie per sacerdoti e vescovi iscriversi al partito comunista.

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