Cristiano Iovino aggredito a Milano, ma non ha sporto denuncia: la ricostruzione
Brutta disavventura per Cristiano Iovino, aggredito a Milano nel cuore della notte tra domenica e lunedì. Il celebre personal trainer dei Vip stava rientrando a casa quando, come riporta MilanoToday, è stato circondato in zona Portello da un gruppo di uomini che, dopo essere scesi da un Van, l’avrebbero aggredito per poi fuggire a bordo dello stesso mezzo. Il personale del 118 è arrivato tempestivo sul posto subito dopo la richiesta d’intervento e ha medicato il ragazzo, 37 anni e di origini romane, che però si sarebbe rifiutato di essere trasportato in ospedale.
Cristiano Iovino, dopo essere stato aggredito, non avrebbe proferito parola di fronte ai carabinieri del nucleo Radiomobile e della stazione Moscova e non avrebbe sporto denuncia. Il noto personal trainer è un personaggio conosciuto nel mondo dello spettacolo soprattutto per la sua attività professionale: infatti, si occupa della forma fisica di numerosi Vip.
Cristiano Iovino e il gossip su Ilary Blasi: “Quando ci vedevamo...”
Ma il nome di Cristiano Iovino è diventato famoso negli ultimi tempi poiché spesso accostato alla chiacchierata separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi. Da molti, infatti, il personal trainer è stato additato come presunto amante della conduttrice quando era ancora sposata con il Pupone, e dunque come la presunta causa della fine del loro matrimonio. In particolare, è celebre il gossip secondo cui Iovino e la Blasi si sarebbero incontrati di nascosto per un caffè insieme, fatto sul quale entrambi hanno offerto differenti versioni.
Se Ilary Blasi ha smentito che la loro fosse una frequentazione intima, Cristiano Iovino ha invece raccontato nel dettaglio come si sarebbero svolti gli incontri in gran segreto tra di loro: “Quando ci vedevamo, fine 2021 e prima di Noemi Bocchi allo stadio, lei era sposata – ha raccontato in un’intervista a Il Messaggero dello scorso gennaio – Ma non era una storia, piuttosto una frequentazione intima. Si stava insieme quando gli impegni di lavoro lo concedevano. Potevano passare anche mesi senza vederci.”