Cristiano Malgioglio si è raccontato a tutto tondo e senza filtri in un’intervista pubblicata su “Sette”, il settimanale “Corriere della Sera”. La narrazione ha mosso i suoi passi d’esordio dall’infanzia del cantante, che ha rivelato di aver imparato a ricamare da sua madre e a fare l’uncinetto da sua nonna. Poi, un giorno, suo padre, gli ha regalato il disco di Carmen Miranda: “Devo ringraziare lei se ho capito chi ero davvero. Avevo 11 anni, vedo l’immagine di questa donna bellissima con un casco di frutti tropicali in testa: ananas, banane. Figurati se in Sicilia, a Ramacca, si trovavano i frutti tropicali. Così mi faccio un casco di pomodori, banane e fichi d’india. Vestaglia di mia madre, scarpe col tacco, casco di patate e ballo Tico tico interi pomeriggi”.



Malgioglio non ha mai rivelato ai suoi di essere omosessuale, anche se la sua stanza era letteralmente tappezzata di poster di Marlon Brando, James Dean e Raf Vallone. “Mio padre perplesso chiedeva a mia madre: ‘Perché non appende Marylin Monroe?’ – ha raccontato l’artista –. Lei gli rispondeva: ‘È piccolo, crescerà'”. Invece, la sua camera è rimasta invariata, con solo un cambio di foto: ci sono quelle di Channing Tatum, con cui il cantante intrattiene una corrispondenza su Instagram, anche se da qualche tempo quest’ultima è in stand-by.



CRISTIANO MALGIOGLIO E LA LOTTA CONTRO I PREGIUDIZI

Il vero scopritore di Cristiano Malgioglio fu Fabrizio De André, con cui un giorno ebbe un incontro: “Mi fa accomodare in salotto, io gli spiego che scrivo canzoni, lui legge i miei testi, dice: belli – ha affermato a ‘Sette’ il cantante –. Erano in realtà orrendi, ma credo che all’inizio lui fosse incuriosito dal mio personaggio. All’epoca se ne vedevano pochi come me”. Nacque così il Cristiano Malgioglio che conosciamo oggi, in un’epoca in cui non mancarono forti pregiudizi nei suoi confronti: “Non so se definirli episodi di omofobia. Di sicuro avevano paura di me. Molti scambiavano l’ambiguità per volgarità. Non ho mai fatto allusioni, per me non esiste maschile e femminile”.



Per anni l’artista si è sentito osservato come un travestito da giornalisti e benpensanti, ma alla fine il suo talento ha avuto la meglio su tutto. Oggi, al suo fianco, rivorrebbe sua madre: “Fin da bambino avevo paura del buio. Dormivo con la luce accesa ovunque mi trovassi. Il giorno della sua morte l’ho sognata che diceva: ‘Spegni la luce prima di dormire’. Da allora dormo con la luce spenta, oscuro persino la lucina della televisione”.