Cristiano Malgioglio ha registrato il suo ennesimo successo, il brano ‘Tutti me miran’, che tradotto significa ‘Tutti mi guardano’: “Per la prima volta nel videoclip – racconta il noto paroliere ai microfoni del quotidiano Il Tempo, parlando con Francesco Fredella – mi vedete senza occhiali da sole, voglio far vedere il mio volto alla gente. Mostrando la mia forza”. Ma come è nata questa canzone? “E’ nato all’improvviso. Ho ascoltato un brano di Gloria Trevi e mi è venuta l’idea di una canzone, tra l’italiano e lo spagnolo, che raccontasse la storia di un uomo che, guardandosi allo specchio, volesse cambiare la sua vita. Tacco, abito di seta: un uomo che esce per strada e tutti lo guardano senza alcun tipo di discriminazione”.
E il videoclip ha già ricevuto complimenti di personaggi illustri: “Sono arrivati i complimenti da Pedro Almodovar e Ferzan Ozpetek – svela Malgioglio – che mi ha mandato un messaggio bellissimo. Chiamarmi per un suo film? I sogni non finiscono mai. Non li ho ancora tutti esauriti. Cosa vorrei fare con lui? Magari un ruolo legato ad una vedette del Burlesche. Sarebbe elegante, curioso. Verrebbero in tanti a vedermi”.
CRISTIANO MALGIOGLIO: “PER IL MIO NUOVO BRANO UN GRAZIE A LORENZO SURACI”
Ma qual è il segreto del suo successo? Malgioglio ringrazia il presidente di RTL 102.5: “Il segreto del mio successo musicale? Nessuno. La genuinità e le cose che mi piace fare. Devo questo successo al presidente di RTL 102.5, Lorenzo Suraci, che non è solo un editore ma è il massimo esperto di musica. Ha un fiuto eccezionale. Lui mi ha detto che non voleva la canzone che si brucia in poche mesi estivi, ma voleva un brano che restasse. E ho seguito il suo consiglio”. L’intervista tocca quindi altri temi, a cominciare dall’omotransfobia, mai d’attualità come in queste periodo visto l’acceso dibattito per il Ddl Zan: “Mai avuto paura? No, mai. Forse all’inizio della mia carriera c’è stato qualche direttore che mi ha chiuso le porte. Il motivo? Arrivavo vestito con i pantaloni a zampa d’elefante e le scarpe con le zeppe. Un discografico a Milano, di cui non vi dico il nome, mi disse che serviva la giacca e cravatta per produrre un disco. Gli chiesi un altro appuntamento. Misi un impermeabile e scarpe con il tacco. Entrai nella casa di produzione e arrivai nell’ufficio di questo mega direttore, tutto preso dal lavoro. Mi vide e tolsi l’impermeabile restando in minigonna. Gli dissi ‘Non osare sfidarmi!’, lui disse: ‘Hai avuto coraggio, il disco te lo farò fare'”.
CRISTIANO MALGIOGLIO: “PER GUADAGNARE QUALCHE SOLDINO SMISTAVO I TELEGRAMMI”
Quindi Malgioglio ha proseguito: “Ho sempre inseguito i miei sogni. Per guadagnare qualche soldino lavoravo in un ufficio per smistare i telegrammi. Mi sono diplomato alle scuole serali e poi l’università. Tutto questo a Genova, dove viveva mia sorella Francesca. E in quella bellissima città ho conosciuto De Andrè. Pensate che ho abitato anche vicino a Luigi Tenco, che ho conosciuto”. Finale dedicato all’amico Raffaella Carrà, scomparsa pochi giorni fa: “Sono sincero, sogno un programma speciale dedicato a Raffaella con i cantanti e le sue canzoni degli anni sessanta, settanta e gli ultimi successi. Presentare io questa serata? Non sono un megalomane. Dopo l’Eurovision Song contest, che è stata un’esperienza bellissima, non direi certamente no. Sarebbe un omaggio vero a Raffaella. Nell’ultima telefonata mi disse: ‘Quando arrivi tu la tv cambia colore, non cambiare mai’. Non me l’aveva mai detto. Ci sentivamo e ci vedevamo, seguiva anche il mio Grande Fratello Vip, mi manca”.