Oltre a Leonardo Bonucci, anche Cristiano Ronaldo fa causa alla Juventus. I motivi sono diversi, ma entrambi hanno deciso di batter cassa. Il fuoriclasse portoghese si è rifatto vivo col club bianconero per chiedere i 19,9 milioni di euro netti che deve ancora ricevere per gli emolumenti dilazionati in epoca Covid, che rientrano nelle due note “manovre stipendi“. Stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, la nuova stella degli arabi dell’Al-Nassr ha prima chiesto gli atti alla procura di Torino, poi ha deciso di agire per vie legali, mentre Paulo Dybala per una questione simile ha trovato un accordo con la Juventus.
Infatti, Dybala ha concordato circa 3 milioni di euro per gli arretrati, rinunciando alla causa di indennizzo per il mancato rinnovo del contratto. Tornando a Cristiano Ronaldo, nella “scrittura integrativa” che la Juventus gli aveva proposto per differire gli emolumenti, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici parlava di “accordi assunti” che impegnavano il club a “consegnarvi entro il 31/07/2021 l’Accordo premio integrativo ritrascritto sui moduli federali ad oggi non disponibili”.
RONALDO VS JUVENTUS: LA “CARTA” PER L’AZIONE LEGALE
L’accordo trascritto sui moduli federali, però, non è mai arrivato a Cristiano Ronaldo, che ha deciso di usarlo come carta per un’azione legale contro la Juventus, accusata di inadempienza. Il calciatore portoghese, che percepiva un ingaggio di 31 milioni di euro netti a stagione dal club bianconero, potrebbe essere sostenuto in questa vicenda dal verbale di una riunione del 20 settembre 2021 in cui l’allora presidente bianconero Andrea Agnelli “suggerisce di non rincorrerlo ma di aspettare sia lui a sollevare la questione se interessato”.
La questione delle mensilità congelate e non ancora incassate, come riportato da Sky Sport, verrà discussa al Collegio Arbitrale della Figc. La Juventus in epoca Covid fece due manovre stipendi, nel 2020 e nel 2021: la prima fu collegiale e riguardò allo stesso modo tutto il gruppo squadra, oltre all’allenatore di quell’anno (Maurizio Sarri), la seconda invece fu discussa singolarmente con ogni giocatore attraverso l’entourage.