Il caso non è chiuso: l’accusa di stupro mossa da Katheryn Mayorga contro Cristiano Ronaldo resta in piedi. I legali dell’ex modella statunitense hanno ritirato l’accusa dal tribunale del Nevada, ma hanno deciso di presentarla al Tribunale federale degli Stati Uniti. Un cambio di strategia perché non sono riusciti a notificare al fuoriclasse portoghese l’atto di citazione. Gli avvocati americani di CR7 si erano dichiarati non autorizzati a ricevere alcun documento, quindi lo studio Stovall si è affidato ad una società specializzata che però ha avuto difficoltà a contattare Ronaldo. Non hanno ricevuto informazioni dall’anagrafe di Torino e la Juventus si sarebbe rifiutata di fare da tramite. Visto che i termini stavano per scadere, si sono rivolti al Tribunale federale che ha prorogato di altri 180 giorni i termini di consegna. Nel frattempo hanno trovato l’indirizzo ufficiale di Ronaldo e hanno potuto notificare ufficialmente gli atti che passeranno, in conformità con la Convenzione dell’Aja, dal tribunale di Torino. E quindi l’incubo di Cristiano Ronaldo non sarebbe ancora finito, come invece sembrava dopo la notizia dell’agenzia americana Bloomberg. Lo ha confermato l’avvocato Larissa Drohobyczer dello studio Stovall, uno dei legali dello studio Stovall che patrocina la donna, ai microfoni di Repubblica. «Le accuse non sono state ritirate. La denuncia ritirata l’abbiamo presentata negli stessi identici termini a un tribunale federale a causa delle norme diverse riferite ai cittadini stranieri. Fondamentalmente abbiamo cambiato sede, ma le richieste rimangono». (agg. di Silvana Palazzo)
CRISTIANO RONALDO, CADE DENUNCIA DI STUPRO?
Potrebbe essersi chiusa la vicenda giudiziaria più spinosa mai capitata al fenomeno della Juventus Cristiano Ronaldo, ovvero quell’accusa di stupro formulata dalla oggi 34enne insegnante americana Katheryn Mayorga lo scorso 2018: secondo quanto riportato da Bloomberg, la ragazza che denunciò CR7 di violenza sessuale in un hotel di Las Vegas il 12 giugno 2009 avrebbe firmato a maggio un “Voluntary dismissal”, ovvero rinuncia volontaria con la quale potrebbe a questo punto decadere tutto l’impianto della denuncia già da più parti messa in discussione per i tanti punti “oscuri” che la riguardavano (la tempistica 10 anni dopo i fatti, le prove del Dna, la versione di Ronaldo che ha sempre parlato di rapporto consensuale). Ebbene, quanto rilevato oggi da Bloomberg nel merito della presunta firma della Mayorga presso la Corte di Las Vegas in Nevada potrebbe dunque mettere fine alla “telenovela” dell’accusa di stupro: gli stessi organi di stampa Usa non confermano però se vi sia stato un accordo economico di qualche tipo per arrivare a deporre “le armi” dell’accusa.
CRISTIANO RONALDO AVEVA RESPINTO LE ACCUSE
I fatti sono arcinoti: Cristiano Ronaldo lo scorso anno viene accusato da Katheryn Mayorga di averla violentata la sera del 12 giugno 20019 in una suite dell’hotel di Las Vegas: il documento presentato dal suo avvocato Leslie Stovall «conteneva il racconto di quella notte, la denuncia e la richiesta di invalidare il patto di riservatezza che sarebbe stato siglato all’epoca dalla ragazza e da Cristiano Ronaldo», spiega Sky Sport nel riepilogare la vicenda spinosa per l’ex 5 volte Pallone d’Oro. Ub quell’accordo CR7 comparirebbe col nome inventato di Tropher e prevedeva un compenso di 375.000 dollari per vincolarla al silenzio. Così però non accade, o almeno così dice la Mayorga: «incapace al momento di sottoscriverlo perché psicologicamente turbata, portata a firmarlo sotto coercizione e spinta a farlo al fine di evitare o ritardare l’indagine penale per violenza sessuale». Cristiano Ronaldo ha però sempre smentito pubblicamente tutte le accuse, come più volte ha riportato anche il suo legale Peter S. Christiansen «Ronaldo ha sempre sostenuto che quanto successo a Las Vegas nel 2009 fosse stato di natura consensuale, quindi non sorprende che il Dna sia presente né che la polizia faccia questa richiesta standard come parte dell’indagine». Oggi la possibile chiusura delle accuse, anche se tanti nodi “misteriosi” restano tutt’ora irrisolti, sia sulla versione di CR7 sia soprattutto sulle lacunose spiegazioni dell’accusatrice.