Potrebbe riaprirsi per Cristiano Ronaldo l’incubo legato al caso del presunto stupro compiuto dal fuoriclasse portoghese nei confronti di Kathryn Mayorga, finito sui giornali di tutto il mondo. I fatti risalgono al 2009 a Las Vegas, nel 2018 la donna aveva rilasciato un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel denunciando l’accaduto secondo il suo punto di vista, ma un anno fa il procuratore distrettuale della contea di Clark, responsabile della zona, aveva interrotto il processo penale contro l’attaccante della Juventus, una volta raccolti tutti gli elementi dell’indagine. Non c’erano prove che fosse stato davvero commesso il reato. C’è però anche un potenziale processo civile per aspetti regolamentati da un accordo di riservatezza tra Ronaldo e la Mayorga, che quest’ultima aveva violato e contro il quale era ricorsa anche civilmente, considerandolo illegale e volendo dunque riaprire il processo.



CRISTIANO RONALDO, RISCHIO PROCESSO CIVILE

Proprio in merito al contenzioso civile sulla vicenda, un giudice dello Stato americano del Nevada ha rigettato la richiesta dei legali di Ronaldo di annullare la causa civile che la donna ha intentato contro di lui. Questo potrebbe far partire una nuova fase delle indagini, in quanto gli avvocati della Mayorga hanno portato ai giudici elementi per dimostrare come la donna non fosse in grado di intendere e di volere al momento della stipula del suddetto accordo di riservatezza, per il quale Ronaldo avrebbe versato alla donna 375mila dollari. Se la tesi fosse considerata valida, Ronaldo dovrebbe tornare a processo già a dicembre, questo dipenderà se la Mayorga sia considerata in preda a un “vizio mentale” al momento della stipula. Secondo i legali di Ronaldo, l’ipotesi riportata dai media è però del tutto priva di fondamento col giocatore che non rischierebbe un processo civile.

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