È polemica in Arabia Saudita su Cristiano Ronaldo, che è stato immortalato mentre si faceva il segno della croce in campo durante una partita di Champions League araba. Il Paese, profondamente musulmano, vieta infatti qualsiasi espressione pubblica di religione cristiana e sono anche previste delle pene severe per coloro che contravvengono a queste disposizioni.
L’episodio, come ricostruito da Sport Mediaset, è accaduto al 75′ della semifinale della competizione tra l’Al Nassr, squadra in cui CR7 milita da gennaio scorso, e gli iracheni dell’Al Shorta. L’attaccante ha realizzato la rete decisiva su calcio di rigore e si è lasciato andare al gesto di fede, di fronte alle telecamere, prima della sua classica esultanza. Non è la prima volta nella sua carriera, ma adesso è diverso. In Arabia Saudita, infatti, ai non musulmani non è concessa alcuna forma di preghiera in pubblico. Inoltre, non possono indossare neanche oggetti che riconducano alla fede. Chiunque lo faccia, viene accusato di fare proselitismo religioso e rischia persino il carcere.
Cristiano Ronaldo si fa il segno della croce in campo, ma in Arabia Saudita è vietato: i precedenti
C’è un precedente che fa tremare Cristiano Ronaldo. Nel 2011 il calciatore colombiano Juan Pablo Pino, che militava nell’An-Nasr, è stato aggredito e successivamente arrestato perché indossava una maglietta strappata mentre si trovava con la moglie incinta in un centro commerciale di Riad e sulla pelle si intravedeva un tatuaggio che raffigurava il volto Gesù. “A Lima mi facevo il segno della croce prima di ogni partita e portavo il rosario al collo. Ora non lo posso fare in pubblico, lo faccio nello spogliatoio. Se lo facessi mi ammazzerebbero, mi lapiderebbero”, aveva raccontato più avanti.
Per CR7 la vita in Arabia Saudita sembrerebbe meno costrittiva. Basti pensare che al fatto che al portoghese è stato concesso di convivere con Georgina Rodriguez sebbene i due non siano sposati, a discapito di quanto prevede la legge musulmana. Inoltre, pare che il calciatore abbia qualche volta indossato un orecchino con la croce, senza creare scalpore. Chissà cosa accadrà questa volta.