L’eliminazione della Juventus dalla scorsa edizione della Champions League è un dolore per i tifosi che si riapre con l’uscita di “All or Nothing: Juventus”, documentario di Amazon Prime Video dedicato proprio al club bianconero. Soprattutto in relazione ad un episodio in cui viene raccontata una lite tra Cristiano Ronaldo e Juan Cuadrado. Risale all’intervallo di Juventus-Porto, momenti di tensione altissima per i giocatori allenati da Andrea Pirlo. «Dobbiamo impegnarci di più. Che m***a! Non abbiamo giocato per niente! Niente!», ha urlato il fuoriclasse portoghese negli spogliatoi. A quel punto l’esterno colombiano ha provato a calmarlo con una pacca sulla spalla e dicendogli: «Tu devi essere un esempio per tutti».
Cristiano Ronaldo ha replicato: «Anche io sono incluso. Dobbiamo dirci la verità, abbiamo giocato una m***a. Questa è una partita di Champions, dobbiamo avere personalità». Ma gli animi si sono accesi al punto tale che è dovuto intervenire proprio l’allenatore. «Basta, basta dai», ha detto Andrea Pirlo ai suoi giocatori.
IL PIANTO DI RONALDO E LO SFOGO DI AGNELLI…
Inutili poi i gol di Federico Chiesa al rientro in campo, perché per la Juventus è sfumata di nuovo poi la possibilità di andare avanti in Champions League. E per Cristiano Ronaldo non è rimasto altro da fare che tornare negli spogliatoi, ma in lacrime. Il documentario ha regalato però altri retroscena importanti riguardo l’annata complicata della Juventus. Ci sono le parole del presidente Andrea Agnelli per riportare la squadra all’ordine e mettere tutti di fronte alle loro responsabilità dopo la stagione con Maurizio Sarri. «Sono dieci anni che sono presidente della Juve. Se guardo l’anno scorso, al di là dei risultati sportivi, ve lo dico con il cuore, è stato un anno di mer*a».
Non un attacco a Maurizio Sarri, ma all’atteggiamento complessivo della squadra: «Qualcuno anche qui dentro non ha dato tutto quello che doveva. Se penso a tutti gli sforzi che hanno fatto le donne e gli uomini della Juventus. Noi siamo 800 e si va in campo in 800, si vince e si perde in 800». Agnelli ha quindi chiesto unione ai giocatori: «Abbiamo fatto una scelta in cui credo tantissimo, che è quella di Pirlo. Ora sta nel gruppo seguirlo sempre e comunque, quotidianamente. Sarà un anno difficile, ma io torno con l’entusiasmo di una volta. Chiunque cercherà di toccare uno solo di voi, prima passerà sul mio corpo. Al resto pensateci voi». Non è andata però come sperava…