La Pfizer ha annunciato negli scorsi giorni che il suo vaccino è efficace sul 90% delle persone testate, ma restano ancora molteplice le incognite legate alla cura definitiva contro il coronavirus, come ha fatto chiaramente capire Cristina Cassetti. La virologa del Naid, l’Istituto guidato da Anthony Fauci, luogo di ricerca sulle allergie e le malattie infettive con sede a Washington, ha chiacchierato quest’oggi con il Corriere della Sera spiegando: “Il vaccino? Dobbiamo ancora studiare molte cose. Ce n’è una di fondamentale importanza: i vaccini prevengono l’esplosione della malattia, ma ancora non sappiamo se eviteranno l’infezione che si manifesta senza sintomi”. Altro aspetto da chiarire, sarà capire se una volta vaccinati si potrà comunque trasmettere e contrarre in qualche modo l’epidemia: “Bisogna verificare se una persona – ha aggiunto Cristina Cassetti – anche se vaccinata, possa ugualmente contrarre il virus e diffonderlo senza accorgersene, come avviene ora per i cosiddetti asintomatici. Inoltre – ha specificato – non sappiamo quanto tempo durerà la copertura garantita dal vaccino: sei mesi, uno, due anni?”.
CRISTINA CASSETTI: “QUANTO FATTO FINO AD ORA E’ UN MIRACOLO”
Resta il fatto che al momento non è emerso alcunchè di seriamente contro-indicativo, ma solamente malesseri passeggeri: “Finora – ha spiegato ancora Cristina Cassetti – non abbiamo riscontrato nulla di preoccupante. Soltanto malesseri temporanei. Dobbiamo ancora studiare molte cose”. La dottoressa, che è vicedirettrice Division of Microbiology and Infectious Diseases, la divisione a capo di cinque diversi progetti di ricerca sul vaccino anti-covid, al momento finanziati dal governo americano, ha comunque descritto quanto ottenuto fino ad ora con una sola parola: “Direi che è un miracolo essere a questo punto dopo soli 10 mesi di lavoro. Adesso Pfizer completerà le verifiche e alla fine il tasso di efficacia potrà essere un po’ di più o un po’ di meno del 90%. Teniamo conto che il vaccino per la normale influenza di solito ha un’efficacia intorno al 40-60% e la Fda considererà per l’autorizzazione d’urgenza per vaccini contro il Covid solo quelli con un’efficacia superiore al 50%”. A questo punto la FDA farà le ultime verifiche, “si consulterà con i vari comitati”, e poi entro la fine del 2020 dovrebbe arrivare il tanto atteso “via libera”. Nel contempo la Pfizer ha già iniziato la produzione del vaccino ha specificato Cristina Cassetti: “Avrà 30-40 milioni di dosi pronte, che significa poter immunizzare 15-20 milioni di persone, perché saranno necessarie due iniezioni”.