C’è anche Cristina D’Avena tra le sorprese di Virginia Raffaele a Canzone Segreta, lo show condotto in prima serata da Serena Rossi su Canale 5. La regina delle sigle dei cartoni animati è salita sul palcoscenico per dedicare alla comica, imitatrice e conduttrice italiana uno dei brani di maggior successo di Raffaella Carrà. Si tratta di “Ma che musica maestro” che la cantante italiana presenta con un abito circense che è un chiaro riferimento alla vita della Raffaele nata e cresciuta in un circo. La scenografia, infatti, richiama lo spettacolo teatrale “Samusà” che la Raffaele stava portando con grandissimo successo in giro per l’Italia, ma poi interrotto per via della pandemia da Coronavirus. Un momento davvero divertente ed emozionate che ha coinvolto tutti e in primis Virginia Raffaele, ma le sorprese non sono finite qui visto che sul finale la D’Avena ha coinvolto proprio la padrona di casa Serena Rossi, gli ospiti Lillo e Greg e la protagonista in uno speciale medley di sigle di cartoni animate, tra cui “Occhi di gatto”. Un momento esilarante e divertente tanto apprezzato dal pubblico di Rai1 e non solo!
Cristina D’Avena: “mi appaga anche essere fonte di attrazione”
Non solo la regina delle sigle dei cartoni animati, Cristina D’Avena è anche una delle cantanti più amate da grandi e piccini. Recentemente durante un’intervista rilasciata a Vanity Fair, la canzone ha parlato della sua figura come artista e donna rivelando di essere da sempre anche oggetto di desiderio del suo pubblico. “Mi piace essere vista come un oggetto del desiderio” – ha dichiarato l’artista – “nella vita mi è capitato un ruolo di bimba donna e di donna bambina: è un ossimoro strano, qualcosa che ti fa amare indistintamente da uomini e donne”. Non solo, la D’Avena ha anche aggiunto: “a me piace risvegliare il desiderio, ci gioco e mi appaga anche essere fonte di attrazione. Ma il punto è un altro: questa figura di donna bambina rassicura perché ti sembra di conoscerla da sempre, come fosse la tua migliore amica e insieme, forse, la tua amante”.