Cristina Fogazzi, imprenditrice digitale e influencer nota con il nome di “Estetista cinica”, è intervenuta quest’oggi, venerdì 28 maggio 2021, nel corso della trasmissione di Rai Uno “Unomattina”, al fine di portare la propria testimonianza circa il mestiere degli influencer, da una certa categoria di italiani osservato ancora con occhi diffidenti. L’ospite ha prontamente sottolineato come il vero problema non risieda nella figura di chi fa questa professione, ma in come è cambiato il marketing negli ultimi anni.



“Se vendi il prodotto, dove lo pubblicizzi oggi – ha chiesto la Fogazzi –? La tv si è frammentata rispetto all’offerta iniziale, la carta stampata è sempre meno venduta… Dunque, se io voglio far vedere il mio prodotto, punto sul profilo Instagram di un influencer seguito da milioni di persone”. Certamente, non ci si sveglia influencer da un giorno all’altro: servono competenze digitali, conoscenza approfondita del mezzo utilizzato (i social), il suo uso nella maniera più idonea e appropriata alle finalità del proprio lavoro e una certa “attitude”.



CRISTINA FOGAZZI: “GLI INFLUENCER SONO ORMAI COME UNA RIVISTA VERA E PROPRIA”

Cristina Fogazzi, ospite a “Unomattina”, ha raccontato poi brevemente la sua svolta social: “Facevo l’estetista e, a un certo punto, ho cominciato a parlare di cosa facevo nel mio centro estetico su Instagram. Le persone si sono fidate di me e dei prodotti che utilizzavo e hanno cominciato a seguirmi”. La donna conta oggi oltre 830mila followers, anche se lei stessa tende a rimarcare che le persone che fanno questo mestiere non debbano essere valutate basandosi sul totale di followers che possiedono. L’influencer, ha spiegato successivamente, è come una rivista: si può scegliere di puntare su un profilo “letto” dai più giovani o su un altro osservato da un pubblico “più impegnato”. I brand di moda (e non solo) fanno lo stesso ragionamento: il profilo Instagram non è nient’altro che un magazine non cartaceo. In conclusione, Cristina Fogazzi tiene a precisare che “non vendo sui miei canali, non parlo mai dei miei prodotti. Parlo, semmai, del mio lavoro: è una questione di credibilità”.

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