Cristina Golinucci, il caso a Chi l’ha visto

Marisa, la mamma di Cristina Golinucci, è intervenuta nell’ultima puntata del programma Chi l’ha visto insieme al presidente dell’associazione Penelope, l’avvocato Nicodemo Gentile. Per la prima volta nel corso della trasmissione è stata fatta sentire la voce dell’uomo che confessò a padre Lino di essere stato lui l’assassino di Cristina. La mamma Marisa ai microfoni della trasmissione ha spiegato: “Sono 30 anni che è scomparsa, qualcuno che non prova questo dolore mi ha anche chiesto se la cerco ancora. Come posso non cercare una figlia?”. Cristina è scomparsa per sempre all’età di 21 anni. Chi indagava all’epoca fu convinto che si trattasse di un caso di allontanamento volontario. In paese, come racconta la madre, non mancarono le chiacchiere di chi sosteneva che fosse andata via con padre Alvaro, il giovane religioso che oggi non è più un padre spirituale e si è sposato. “Noi non abbiamo mai dubitato di lui”, ha però sottolineato la madre di Cristina.



All’epoca nessuno sentì però il giovane religioso. “Le istituzioni dovevano fare di più”, contesta oggi la madre Marisa. L’allora sacerdote sarà sentito dagli inquirenti per la prima volta solo 18 anni dopo la scomparsa di Cristina. Il giorno della scomparsa la giovane si recò in convento dove aveva un appuntamento con il suo padre spirituale ma Cristina quel primo settembre del 1992 non incontrò mai padre Lino.



Mamma Cristina Golinucci: “Prima di morire la verità”

La sera stessa della scomparsa fu rinvenuta l’auto di Cristina Golinucci nel parcheggio del convento ma di lei nessuna traccia. “Ho sempre concretizzato di più la mia idea che Cristina è arrivata al convento, lì Boke c’era”, ha spiegato ancora la madre. Emanuel Boke è un ragazzo sudafricano ospite con altri stranieri presso il convento dei Cappuccini. Della sua presenza nel convento però si saprà solo due anni dopo la scomparsa di Cristina, quando viene arrestato e poi condannato per violenza sessuale. Nei giorni precedenti avrebbe aggredito un’altra ragazza. Proprio mentre Boke è in carcere, padre Lino chiede per il permesso per andarlo a trovare in carcere e tenendo conto dell’importanza che avrebbe potuto avere nel caso Golinucci, viene chiesto al gip di intercettare quel primo colloquio; il giudice tuttavia dice di no, rigettando la richiesta. Solo dopo un anno padre Lino riferisce di quell’incontro ai carabinieri raccontando di aver chiesto se fosse stato lui a far sparire Cristina. A tale domanda Boke replicò testualmente: “Sì, sono stato io”. Solo allora il gip ammette l’intercettazione ma quando padre Lino torna in carcere Boke ritratta tutto.



Nell’audio inedito, fatto ascoltare per la prima volta a Chi l’ha visto, Emanuel Boke ammette di conoscere Cristina Golinucci e di averla vista proprio nel parcheggio del convento dove fu rinvenuta la sua auto. E’ anche grazie a questo audio che l’avvocato della madre di Cristina ha potuto chiedere alla procura di Forlì la riapertura del fascicolo sulla scomparsa della giovane. Non si sa dove si trovi attualmente Boke né se ha aggredito altre ragazze. Marisa intanto da 30 anni aspetta: “Mi auguro che il Signore se la sia portata via subito perché come mamma anche questo per me è un dramma che abbia sofferto da qualche parte, presa, rinchiusa”. “Ci terrei, prima di morire portare i resti di mia figlia insieme al suo papà. Sarà dura perché so che lei non c’è più e se devo pensare che è stata torturata prima di morire per me è un’agonia continua. A non sapere è brutto, dover sapere come è morta non crediate sia facile però vorrei avere questa verità”, ha chiosato.